Eolico offshore al bivio in Italia con 2,2 GW già autorizzati e nuove aste per 3,8 GW

Con 2,2 GW già autorizzati e nuove aste per 3,8 GW, l’eolico offshore ha la possibilità di svoltare in Italia, a patto che la burocrazia non freni sul nascere la corsa di questa tecnologia. A dirlo sono i dati di Aero, l’associazione delle energie rinnovabili offshore, mostrati in occasione della presentazione di Ecomed Green Expo Mediterraneo (15 al 17 aprile a Catania), il salone dedicato agli impianti eolici e alla tecnologia floating (fotovoltaico galleggiante).

Secondo Aero, l’imminente “Decreto porti”, che individua Augusta come hub prioritario per il nostro Paese, e i decreti Via di 2,2 GW di nuovi progetti (l’ultimo decreto Mase da 1,1 GW è in fase di predisposizione) rappresentano passi decisivi per consolidare il nostro Paese come punto di riferimento nel Mediterraneo per le energie rinnovabili offshore.

Inoltre, segnala Aero, il settore si prepara a un’accelerazione senza precedenti con il decreto Fer2 e le aste per 3,8 GW. In questa partita, il ruolo dei porti di Augusta, Taranto, Brindisi, Civitavecchia, sarà cruciale per garantire l’assemblaggio e la logistica degli aerogeneratori eolici, contribuendo allo sviluppo di una filiera industriale italiana.

“La crescita dell’eolico offshore galleggiante è un’occasione storica per l’Italia – dice Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero -. Oggi abbiamo gli strumenti per rendere il nostro Paese leader nella transizione energetica, creando un’industria nazionale che generi occupazione, innovazione e valore. Il successo di questa trasformazione dipenderà dalla capacità di istituzioni e imprese di lavorare insieme per costruire un futuro sostenibile”.

Molto dipenderà anche da iter più veloci e meno burocrazia, come certificano i numeri di Aero: ad oggi, ci sono 130 progetti di eolico offshore, per un totale circa 86 GW, che hanno fatto richiesta di connessione alla rete di Terna. Di questi 130, solo 75 progetti (49 GW) hanno accettato i preventivi di connessione di Terna. Di questi 75, solo 23 progetti, per circa 16,5 GW, hanno avviato l’iter di valutazione di impatto ambientale presso il Mase. Di questo passo, conclude Aero, è difficile che la potenza installata superi i 20 GW al 2050. Al momento, i progetti più ambiziosi sono in Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, Lazio e nell’Alto Adriatico.

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