Gas, altra tensione da Mosca: “Stop alle forniture alla Moldova”

MILANO – Si complica il puzzle del gas a pochi giorni dalla teorica fine del contratto che permette alla materia prima russa di transitare dall’Ucraina per raggiungere i clienti rimasti in Europa. Gazprom ha inviato una notifica alla Moldavia facendo sapere che sospenderà le esportazioni di gas verso la Moldova dall’1 gennaio 2025, a causa di debiti non pagati.

La Russia fornisce alla Moldova circa 2 miliardi di metri cubi di gas l’anno attraverso l’Ucraina, dove viene convogliato verso la regione separatista della Transnistria che usa la materia prima per generare energia a basso costo che poi vende al resto della Moldavia.

Il colosso del Cremlino ritiene che “Jsc Moldovagaz non adempie regolarmente ai propri obblighi di pagamento ai sensi del contratto attuale, il che costituisce una violazione sostanziale dei termini e delle condizioni”. La restrizione, fa sapere la società russa, resterà in vigore “fino a quando Gazprom non notificherà per iscritto disposizioni diverse a Moldovagaz “.

La sospensione delle forniture, scrive la Reuters, potrebbe essere il primo passo verso un’interruzione totale delle esportazioni di gas dalla Russia via Ucraina verso l’Europa, dove arriva in Slovacchia, Austria, Ungheria e Italia, una volta che l’accordo di transito con Kiev scadrà il 31 dicembre.

Nella morsa tra prezzi e rublo: l’inverno economico dei russi

Venerdì, non a caso, il prezzo del gas naturale in Europa è salito ai massimi da tre mesi sopra 47,7 euro per megawattora. L’ultima impennata è seguita alle parole del presidente russo Vladimir Putin, che ha sollevato dubbi su un nuovo accordo di transito del gas con l’Ucraina. “Non c’è alcun contratto ed è impossibile firmarlo nell’arco di 3-4 giorni”, ha detto il presidente russo.

Le proposte alternative delle nazioni dell’Europa centrale per mantenere il flusso di gas attraverso l’Ucraina hanno incontrato l’opposizione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, che rifiuta accordi a vantaggio di Mosca durante la guerra. Putin ha sottolineato, da parte sua, le difficoltà nel reindirizzare il gas attraverso paesi come l’Ungheria o la Turchia a causa dei contratti a lungo termine di Gazprom.

Ancora oggi, Zelenskiy è tornato ad attaccare: “Sembra che il presidente russo, Vladimir Putin, abbia incaricato il premier slovacco, Robert Fico, di aprire un secondo fronte energetico contro l’Ucraina a scapito degli interessi del popolo slovacco. Solo questo possono significare le sue minacce di tagliare la fornitura d’elettricità all’Ucraina in inverno di fronte agli attacchi russi alle nostre linee elettriche e alla rete di distribuzione”. Fico, fresco di visita a Mosca, aveva ventilato l’ipotesi di interrompere il flusso di elettricità verso Kiev se questa interromperà la fornitura di gas russo alla Slovacchia a partire dal primo gennaio.

L’ulteriore transito è impedito anche dalla causa intentata da Naftogaz Ucraina presso un tribunale arbitrale, secondo cui Gazprom non avrebbe pagato interamente i servizi di transito. La potenziale perdita di gas di transito ucraino, circa il 5% della domanda europea, potrebbe aumentare la dipendenza dai gasdotti norvegesi e dal Gnl statunitense. Nel frattempo, i livelli di stoccaggio in Europa sono scesi al di sotto del 75%.

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