Il retail tra instabilità globale e rivoluzione dell’Ia
In un contesto segnato da incertezza geopolitica, cambiamenti demografici e accelerazione tecnologica, il retail italiano si trova ad affrontare una trasformazione profonda. La distribuzione moderna deve oggi gestire filiere sempre più esposte a tensioni internazionali, consumatori che mutano rapidamente comportamento e nuove tecnologie – dall’intelligenza artificiale ai sistemi predittivi – che stanno cambiando il modo di acquistare e di vendere.
Di queste sfide si è discusso al “Forum della Distribuzione Moderna 2025 – Il retail nell’economia del Paese. Mercati, tecnologia e società”, organizzato da Federdistribuzione e svoltosi oggi a Milano.
Il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha aperto il confronto ricordando il ruolo economico e sociale svolto dal comparto: “Le imprese della distribuzione moderna operano sui territori, sono un presidio della prossimità con le comunità locali, garantiscono accessibilità e qualità. Nei nostri punti vendita vediamo ogni giorno come cambiano i bisogni delle persone e le abitudini di acquisto, così come percepiamo l’effetto dell’incertezza che deriva dal contesto economico e globale”.
Buttarelli ha sottolineato la necessità di un contesto regolatorio stabile, in grado di sostenere investimenti e innovazione: “La complessità delle dinamiche che governano il lavoro delle nostre imprese richiede ascolto, comprensione e, soprattutto, concretezza, che si traduce anche nella necessità di un quadro normativo stabile. Sostenere le imprese del retail significa tenere vivo il tessuto economico del Paese”.
Il panel “Il tempo delle interdipendenze: sfide geopolitiche, mercati e nuovi equilibri globali” ha visto gli interventi di Lucrezia Reichlin, professoressa ordinaria di economia presso la London Business School, e di Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali. Un confronto che ha analizzato gli effetti delle nuove dinamiche internazionali sulle catene globali del valore, sui flussi commerciali e sulla competitività dell’Europa e dell’Italia, alla luce dei nuovi poli mondiali di influenza economica e tecnologica.
Uno dei momenti centrali dell’evento è stata la presentazione della ricerca del Censis “L’evoluzione della società italiana: tendenze e prospettive del retail moderno”, che descrive un consumatore più cauto, più valoriale e più selettivo. Gli eventi globali, segnala lo studio, alimentano prudenza nella gestione del reddito, spingendo verso forme di “microfelicità quotidiana”: piccoli momenti di gratificazione personale, tempo per sé, relazioni e attività che generano benessere. Si ribalta così la gerarchia dei consumi: l’83,9% degli italiani sceglie prodotti coerenti con i propri valori, il 75,5% privilegia la sostenibilità e il 70,6% evita gli acquisti impulsivi. Aumenta anche la dimensione identitaria dello shopping: il 56,4% dichiara di premiarsi con un acquisto dopo una giornata impegnativa. Il cambiamento sociale e demografico contribuisce a rafforzare il ruolo del negozio fisico come presidio di prossimità e luogo di relazione.
Secondo il Censis, il 69,3% degli italiani considera lo shopping un’occasione di svago, il 62,7% apprezza la presenza di personale di vendita competente, e il 38% vorrebbe spazi dedicati alla socializzazione. Tra tecnologia e nuove abitudini emerge un consumatore più “sfidante”: più digitale, più esigente, più attento alla coerenza valoriale e alla qualità complessiva dell’esperienza. La distribuzione moderna è chiamata quindi a investire in strumenti predittivi, automazione, innovazione di processo, servizi omnicanale e competenze digitali.
Uno sguardo sul futuro dell’innovazione è stato al centro della relazione “Leadership nell’era digitale: innovazione, intelligenza artificiale e nuove rotte per l’impresa” di Alec Ross, distinguished professor della Bologna Business School. Al centro del suo intervento, l’impatto delle tecnologie trasformative sui modelli operativi, la nuova leadership necessaria per guidare il cambiamento e il ruolo dell’intelligenza artificiale come leva competitiva anche per il retail moderno. Su questa prospettiva si è innestata la tavola rotonda “Cultura digitale e persone: quale futuro per il negozio fisico?”, con la partecipazione di Fausto Caprini, founder di Retex, Daniele Grassucci, direttore e co-founder di Skuola.Net, e Christina Lundari, country manager, TikTok Global Business Solutions, Italy & Greece. Il confronto ha messo in luce come il punto vendita stia diventando uno spazio ibrido tra relazione e tecnologia, influenzato dai comportamenti delle nuove generazioni, dalla cultura digitale e da un’esperienza di consumo sempre più connessa e personalizzata.
Chiudendo i lavori, Buttarelli ha richiamato l’urgenza di accompagnare la trasformazione con investimenti e competenze: “Favorire la capacità di fare investimenti per cogliere le opportunità di sviluppo, derivanti anche dall’evoluzione delle tecnologie, vuol dire contribuire alla crescita economica”. E ha rilanciato il ruolo di Federdistribuzione in questa fase di cambiamento: “Il futuro del settore è quindi un impegno anche per il lavoro di Federdistribuzione, la casa del retail moderno, per contribuire a rappresentare sempre al meglio le necessità delle imprese”.
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