Il ruolo istituzionale di Valoritalia

Proprio per il suo ruolo di “garante”, Valoritalia guarda da una parte al mondo delle aziende e dall’altro a quello delle istituzioni. Funge infatti da anello di congiunzione fra chi stabilisce le regole e chi le adotta, coinvolgendo nel processo anche istituti di ricerca, università ed enti sovranazionali. Si tratta dunque di un ruolo molto delicato e complesso, ma allo stesso tempo di fondamentale importanza per il successo dei prodotti Made in Italy e per la tutela dei consumatori italiani e stranieri. Il rapporto più stretto, nonché quello in base al quale Valoritalia può svolgere la propria attività, è con il ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) che, tramite provvedimenti ministeriali, ne autorizza le verifiche sui disciplinari di produzione e sulle procedure di etichettatura. Oltre questo, Valoritalia è accreditata dall’ente unico nazionale Accredia per svolgere le proprie attività.

Altrettanto importanti sono le relazioni con Federdoc. Anzi, da un certo punto di vista sono addirittura più importanti di quelle con il Masaf, perché se non ci fossero state, Valoritalia non avrebbe visto la luce. L’ente certificatore è infatti nato su iniziativa della federazione delle denominazioni di origine dei vini italiani, al fine di sistematizzare i controlli della filiera vitivinicola, supportando la credibilità del sistema qualitativo nazionale. In questo ambito rientrano anche le collaborazioni tecnico-scientifiche con le università e i centri di ricerca. Dalla partnership con Santa Chiara Next, spinoff dell’università di Siena, è per esempio nata la certificazione EquiPlanet, che ha visto il coinvolgimento anche del United nations sustainable development solutions network e del Columbia center on sustainable investment della Columbia University.

A livello europeo, infine, Valoritalia vanta una stretta relazione con Ifoam, un’organizzazione globale no-profit, che riunisce movimenti, associazioni, imprese, organismi di certificazione e altri stakeholder dell’agricoltura biologica. Nel giugno scorso è stata golden sponsor dell’Ifoam european organic congress, che si è tenuto a Varsavia. L’organizzazione con sede a Bonn è presente in 34 Paesi europei e conta oltre 200 membri: da più di vent’anni è il punto di riferimento nei processi normativi dell’agricoltura biologica in Europa. “La nostra responsabilità è garantire alle filiere produttive italiane un sistema di verifica serio, indipendente e riconosciuto – afferma Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia – Agiamo come ponte tra chi definisce le norme e chi le applica quotidianamente, assicurando ai consumatori standard elevati di qualità e trasparenza. Il confronto costante con realtà accademiche, enti territoriali e organismi internazionali ci consente di consolidare un modello di controllo moderno e credibile, in grado di valorizzare le eccellenze del settore. Queste collaborazioni sono inoltre essenziali per sviluppare strumenti di verifica sempre più evoluti, capaci di adattarsi alle esigenze dei produttori e dei consumatori in un mercato in continua trasformazione”.

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