In Italia le imprese tornano a morire: le liquidazioni giudiziali sono cresciute del 7% nel 2023

In Italia nel 2023 ci sono state più liquidazioni giudiziali rispetto al 2022. L’incremento è di circa il 7%. Lo scorso anno ne sono state infatti presentate 7.651. 7.118 nel 2022. È quanto emerge dall’analisi condotta da Cribis. I fallimenti sono comunque in diminuzione del 30,7% rispetto al 2019. Prima della pandemia, nel 2018 e nel 2019, morivano più di 11 mila aziende all’anno.

“La decrescita visibile sul numero di fallimenti da dopo il periodo Covid è dovuta a diversi fattori, tra cui l’impatto del calo delle procedure portate in tribunale durante il periodo pandemico per la chiusura dei tribunali per alcuni mesi, seguito poi dall’introduzione del nuovo codice per la crisi d’impresa (CCI), che ha contribuito a portare importanti modifiche organiche e sistemiche nella disciplina delle procedure concorsuali”, chiarisce Marco Preti, amministratore delegato di Cribis.

L’analisi prende in esame, a partire dal mese di luglio 2022, le solo procedure di liquidazione giudiziale del nuovo Codice, che di fatto sostituiscono i fallimenti. Nel 2023 l’applicazione delle nuove norme si è concretizzata infatti in un progressivo abbandono delle vecchie procedure fallimentari in favore delle liquidazioni giudiziali.

Il quarto trimestre è stato quello più critico. Sono 2.183 le imprese che chiudono i battenti, +26,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, un valore che si avvicina semmai al quarto trimestre 2021 (-3,1%), uno dei momenti più critici della pandemia.

Fallimenti, regioni e settori più in sofferenza

Le imprese soffrono principalmente a causa di “problemi di liquidità derivanti dalla stretta monetaria, al quale si sono affiancate ulteriori criticità che hanno minato la competitività delle imprese, tra cui le difficoltà nella circolazione delle merci e la crisi energetica”, continua Preti.

Il settore più in sofferenza è quello del commercio, con ben 2.431 liquidazioni. Seguono i servizi (1.911), l’industria (1.300) e l’edilizia (1.295). Le regioni che hanno invece registrato il maggior numero di fallimenti nel 2023 sono Lombardia (1.519, 412 nel Q4), Lazio (1.045, 295 nel Q4) e Campania (675, 215 nel Q4), mentre le aree geografiche con il minor numero sono Trentino-Alto Adige (76), Basilicata (47), Molise (37) e Valle d’Aosta (6).

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