Investimenti a caccia di nuove rotte

La correzione in atto sul fronte azionario da una parte; la normalizzazione dei tassi su quello obbligazionario. In mezzo una crescente volatilità che mette a dura prova le coronarie degli investitori. È in questo scenario che i gestori puntano su nuove rotte per cercare valore.

Soluzioni semi-illiquide per puntare a rendimenti più elevati

“In uno scenario nel quale è difficile fare scelte direzionali, a fare davvero la differenza è la capacità di individuare le opportunità che si presentano di volta in volta, tenendo sempre monitorata la componente dei rischi”, sottolinea Andrea Orsi, country head Italia, Irlanda e Grecia di M&G Investments. Da qui la scelta del gestore di puntare su un mix tra mercati pubblici e privati nel comparto del reddito fisso. “Per i portafogli di una certa consistenza, o comunque articolati, abbiamo pensato a un Eltif 2.0 semi-illiquidi (con nav mensile, ndr), da utilizzare per la parte di investimenti orientati al lungo termine, in modo da cercare opportunità superiori alla media del settore”, aggiunge. “Un portafoglio obbligazionario che integra debito pubblico e privato consente all’investitore di diversificare meglio i rischi, come quello emittente e il rischio di tasso. I prestiti privati sono solitamente a tasso variabile, emessi da aziende solide che hanno bisogno di liquidità per operazioni straordinarie o per crescere”, aggiunge Orsi.

L’Europa può recuperare il gap

Sul fronte azionario, Candriam vede opportunità soprattutto tra i titoli del Vecchio Continente, che negli ultimi diciotto mesi hanno corso meno di quelli americani e quindi presentano multipli più sostenibili. “Inoltre, la diversificazione dei mercati europei contrasta con la forte concentrazione di quelli Usa, che vedono una forte dipendenza dai giganti tecnologici. Al contrario, quelli europei sono più equamente distribuiti tra i settori finanziario, industriale e dei beni di consumo”, sottolinea Nadège Dufossé, global head of multi-ssset di Candriam. “Supportata da una Bce più accomodante, anche l’economia europea sta mostrando segnali di miglioramento, in particolare nel settore manifatturiero e delle costruzioni, mentre le condizioni del credito stanno migliorando”.

La volatilità come opportunità

Uno dei temi caldi in questa fase dei mercati è l’impennata della volatilità, termometro delle tensioni percepite dagli investitori. “Ma non è necessariamente un aspetto negativo, dato che – mantenendo la mente fredda e agendo con competenza – è possibile individuare opportunità di rivalutazione”, commenta Giacomo Camisa, sales director-intermediary, Schroders. “Guardando al medio periodo, continuiamo a guardare con ottimismo all’azionario europeo e a quello americano alla luce di una stagione di utili particolarmente positiva. Certo, è opportuno diversificare a livello settoriale, andando al di là dei titoli a più alta capitalizzazione dell’indice S&P 500”.

Sul fronte obbligazionario, Schroders preferisce le emissioni societarie a quelle governative, ma senza esporsi sulle lunghe durate, a fronte dell’incertezza sulla dinamica dei tassi.

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