Iren, utili in aumento del 13% e investimenti a un miliardo. Dividendo in crescita dell’8%
Torino — Investimenti che sfiorano 1 miliardo di euro, di cui l’80% impegnato in progetti sostenibili, come il miglioramento dell’efficienza delle reti di distribuzione, lo sviluppo degli impianti di trattamento rifiuti e l’incremento della generazione di energie rinnovabili. Il margine operativo lordo è pari a 1,2 miliardi, in aumento del 14% rispetto ai precedenti conti di Iren. La multiutility del Nord-Ovest controllata dai Comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia, chiude il 2023 con un utile netto di gruppo pari a 255 milioni. La crescita è a doppia cifra, più 12,8%, anche se i ricavi consolidati si attestano a 6 miliardi e 490 milioni, in diminuzione del 17,5% rispetto ai 7 miliardi e 863 milioni del 2022. Una contrazione del fatturato causata dal calo dei ricavi energetici, influenzati dalla riduzione dei prezzi dell’energia e dei volumi nel corso del 2023 dopo il balzo del 2022 per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Iren, il 2023 si chiude con margini più ricchi nonostante il calo di prezzi e domanda di energia
I risultati sono stati approvati dal Consiglio di amministrazione della società, presieduto da Luca Dal Fabbro, che ha proposto la distribuzione di un dividendo importante, pari a 11,88 euro per azione e con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Un toccasana per le casse dei Comuni azionisti della società. Il pay-out, il rapporto fra i dividendi distribuiti e l’utile netto, è al 60%. «Approviamo importanti risultati con l’Ebitda in crescita del 14% e un aumento dell’utile netto del 13% – spiega il presidente Dal Fabbro – ciò evidenzia ancora una volta la validità del modello di business di Iren e la capacità di adattarsi rapidamente alle mutazioni dello scenario macroeconomico, climatico ed energetico. Attitudine che rafforza il ruolo di Iren quale partner affidabile nella transizione energetica e nella creazione di valore per il territorio e per le comunità, oltre che per gli azionisti».
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Il numero complessivo dei dipendenti Iren a fine 2023 è superiore alle 11.000 persone, con una crescita di oltre 420 teste. Sono stati più di 1.100 i nuovi ingressi lo scorso anno, parte dei quali sono andati a coprire il turn-over. Migliorano alcuni indicatori: superamento del 71% della raccolta differenziata nelle aree di attività storica della società, incremento del 15% dell’energia rinnovabile venduta ai clienti e riduzione delle perdite idriche pari a circa 30%. Paolo Signorini, amministratore delegato e direttore generale di Iren, che sta portando avanti una trattativa per acquisire la Egea di Alba, sottolinea che «nell’anno appena concluso il gruppo ha centrato tutti i principali target del piano industriale e del budget per il 2023 riferiti a investimenti, Ebitda, rapporto Ifn/Ebitda e utile netto. Iren si conferma come uno dei principali player in termini di investimenti».
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