Italia ed Etiopia firmano un accordo per l’Adaptation Hub

Dal Kenya all’Etiopia, l’Italia prosegue il proprio impegno nella lotta ai cambiamenti climatici e nel sostegno a una crescita sostenibile in Africa. Dopo la partecipazione al primo Africa Climate Summit di Nairobi, il sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Claudio Barbaro ha guidato la delegazione italiana alla seconda edizione del vertice, ospitato ad Addis Abeba dall’8 al 10 settembre dal governo etiope e dall’Unione Africana.

In questa occasione è stato firmato un Protocollo d’intesa tra il Mase e il ministero etiope della Pianificazione e dello Sviluppo, rappresentato dal viceministro Seyoum Mekonnen, per avviare in Etiopia l’“Adaptation Accelerator Hub”. L’iniziativa, lanciata durante la presidenza italiana del G7 nel 2024, mira a supportare i Paesi più vulnerabili nella definizione di strategie di investimento per l’adattamento climatico, con particolare attenzione ai sistemi alimentari sostenibili, all’agricoltura resiliente e alla gestione delle risorse idriche. L’Hub è pensato come strumento per trasformare la pianificazione in progetti concreti, in grado di attrarre investimenti pubblici e privati a beneficio delle comunità locali.

Secondo Barbaro, l’avvio dell’Hub in Etiopia rappresenta un passo rilevante per tradurre in azioni la visione del Piano Mattei, puntando su partenariati che favoriscano resilienza climatica, sicurezza alimentare e sviluppo inclusivo. Il contributo italiano si concentrerà sia sulla definizione delle priorità strategiche sia sulla mobilitazione di risorse finanziarie, coinvolgendo attori nazionali e internazionali. È inoltre prevista la possibilità di attivare il Fondo italiano per il clima, lo strumento pubblico dedicato al sostegno degli obiettivi ambientali e climatici, per finanziare specifici progetti nel Paese.

“L’Italia è da tempo un partner affidabile per lo sviluppo dell’Etiopia – ha commentato Mekonnen – e apprezziamo in particolare il sostegno alle azioni di adattamento climatico. Questo protocollo d’intesa va nella direzione di una collaborazione strategica e scalabile, che considera la finanza climatica come investimento e non come semplice aiuto”.

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