Italiani alla ricerca del tempo libero perduto

Tempo libero sicuramente da ‘rivedere’ quello degli italiani, assorbito troppo spesso da doveri inderogabili di natura familiare (55% dei casi) o lavorativa (33%). Nonostante il 46% dichiari di disporne in misura maggiore rispetto a 10 anni fa, il ‘free time’ sarebbe diventato, infatti, un impegno da pianificare in agenda destinato a finire incasellato tra una miriade di altre scadenze. A rivelarlo uno studio condotto nel mese di giugno da Toluna per conto di Samsung che ha coinvolto un campione rappresentativo di mille italiani dai 18 anni d’età in su identificati come decisori d’acquisto dei prodotti tecnologici.

Complici i sensi di colpa che assalgono quasi 1 intervistato su 2 quando questi prova a concedersi un momento esclusivamente per sé, il tempo libero non rappresenterebbe più tempo da ‘vivere’ in libertà bensì tempo da ‘gestire’ in modo produttivo. Soprattutto per gli appartenenti alla Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) che rimpiangerebbero gli svaghi di una volta come, tra gli altri, uscire per fare sport o, semplicemente, per camminare senza fretta (19% degli intervistati), passando magari la serata sul divano guardando un film senza interruzioni (15%) e, al limite, annoiandosi all’insegna del ‘dolce far niente’. Del resto, “la libertà non dipende solo dal tempo a disposizione ma, in primis, da come scegliamo di viverlo – commenta Emanuele De Longhi, direttore corporate marketing di Samsung Electronics Italia – In quest’ottica, le tecnologie digitali e l’AI promettono di contribuire alla riduzione del carico mentale, semplificando le attività quotidiane e restituendoci momenti da dedicare a noi stessi”. In particolare, il 79% dei rispondenti riconosce all’innovazione e all’AI la capacità di far risparmiare tempo in modo concreto migliorando la qualità della nostra vita quotidiana. In tal senso, i più ottimisti sono i Millennial (61%) seguiti da Gen X (51%) e Boomer (46%). Senza mai smettere di usare il cervello.

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