La Cgil in piazza gioca d’anticipo: “Questa è la nostra agenda sociale”

ROMA – La Cgil prova a costringere il governo Meloni a discutere le misure da mettere nella prossima legge di Bilancio prima che il provvedimento sia blindato. Per il segretario Maurizio Landini meglio tornare subito in piazza – la data scelta è quella del 25 ottobre a Roma – per ricordare alla premier qual è «l’agenda sociale» che l’esecutivo dovrebbe seguire per comporre la manovra. I temi centrali «sono lavoro, salari, fisco e pensioni» rammenta il numero uno.

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Un modo per rispondere a chi accusa la Cgil di organizzare scioperi preventivi, ancor prima che i commi vengano scritti. «Noi non stiamo ad aspettare la legge di Bilancio per poi criticarla, ma a mettere in campo delle nostre proposte», rimarca Landini annunciando la manifestazione nella Capitale. Le questioni per la Cgil non mancano. Landini le sintetizza così: «Siamo di fronte ad un Pil che è inferiore alle attese, ad una domanda interna che ristagna, abbiamo dei dazi che mettono in crisi le aziende, sono 3 anni che la produzione industriale cala, mentre il blocco delle pensioni ha determinato l’aumento dell’occupazione degli ultra cinquantenni, ma non diminuisce la precarietà dei giovani». La soluzione è costruire un percorso che «indichi un’agenda sociale» e tra le proposte c’è «la restituzione del fiscal drag, la necessità di fare investimenti sulla Sanità e di rinnovare tutti i contratti».

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La Cgil, che il 19 settembre ha organizzato una giornata di mobilitazione per dire basta ai massacri a Gaza, sulla manifestazione a Roma del 25 ottobre lavorerà con la altre organizzazioni sindacali per «valutare tutte le iniziative possibili anche quando arriverà la legge di Bilancio». Un passaggio non facile. Complesso il rapporto con la Cisl rispetto al governo e alle misure in Finanziaria, anche se l’arrivo al vertice di Fumarola rende il confronto meno difficile. La sintonia è maggiore con la Uil, anche se il rischio dell’appiattimento sulle posizioni del sindacato di corso Unità d’Italia potrebbe portare Bombardieri a cercare maggiore indipendenza.

Rispetto alle accuse di fomentare odio rivolte alla sinistra dopo l’omicidio Kirk, Landini respinge le critiche: «Se c’è un organizzazione che è stata colpita dall’odio e dalla violenza siamo noi: la nostra sede è stata assaltata – ricorda – e le Br nel ‘79 uccisero Guido Rossa. Condanniamo la violenza e rispettiamo tutti. Non prendiamo lezioni e qualcuno dovrebbe pensare prima di parlare».

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