La crescita segue il valore condiviso
In uno scenario caratterizzato da crescenti incertezze, può fare la differenza la capacità di coniugare sviluppo economico e sostenibilità, contribuendo alla creazione di valore nei territori. In questa direzione opera il gruppo Hera, multiutility con headquarter a Bologna e presenza radicata nel Nord-Est, che ha da poco approvato il bilancio 2024, chiuso con un risultato netto di 488,1 milioni, il 25,1% in più rispetto al 2023. I ricavi sono calati del 15,9%, a 12,89 miliardi di euro, in seguito alla contrazione dei prezzi energetici e per il venir meno delle attività legate al SuperEcobonus, ma il margine operativo lordo, che esprime l’andamento dell’attività caratteristica di un’impresa, è cresciuto del 6,2%, a 1,59 miliardi di euro.
Un progresso organico e strutturale, rivendica la società, riconducibile al contributo delle aree energy, del ciclo idrico e alle buone performance dell’area ambiente. Nel 2024 gli investimenti operativi lordi sono cresciuti del 5,5% rispetto all’anno precedente, arrivando a 860,3 milioni. “Il 76% di questa somma è stata finalizzata a perseguire decarbonizzazione, resilienza ed economia circolare” sottolinea il presidente esecutivo Cristian Fabbri, il quale ricorda il progresso nell’ordine del 10% per il margine operativo lordo a valore condiviso (in totale 856,6 milioni di euro, pari al 54% del mol complessivo), che si riferisce alle attività di business in grado di rispondere anche agli obiettivi dell’Agenda Onu. “La crescita di questo indicatore testimonia la nostra costante attenzione alla creazione di valore non solo economico, ma anche ambientale e sociale. Ne è evidenza anche il valore economico distribuito sui territori nei quali operiamo, che lo scorso anno ha raggiunto i 2,1 miliardi di euro”.
Significativo l’incremento di oltre il 30% dell’utile netto di pertinenza degli azionisti, salito a quasi 500 milioni di euro. “Le performance positive sono state supportate da una gestione finanziaria efficace: il 2024, infatti, raccoglie i frutti delle attività di liability management (metodologia di gestione aziendale che si occupa di valutare e gestire i rischi legati alle passività di un’azienda, ndr) e razionalizzazione del debito avviate fin dall’inizio della crisi dei mercati energetici, che hanno contribuito a mantenere il rapporto debito netto su MOL di 2,5x”, sottolinea l’amministratore delegato Orazio Iacono.
Forte di questi risultati, il cda proporrà all’assemblea dei soci in programma il 30 aprile la distribuzione (pagamento dal 25 giugno) di un dividendo di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto allo scorso anno. Un incremento di cui beneficerà l’intera politica dei dividendi nei prossimi anni, fino a raggiungere i 17 centesimi per azione nel 2028, con un utile netto per azione in crescita del 6% medio annuo.
“I risultati raggiunti riconfermano la validità della nostra visione strategica e costituiscono il primo tassello del nuovo piano industriale, che migliora i target definiti un anno fa, puntando ad arrivare al 2028 a un margine operativo lordo di 1,7 miliardi di euro”, traccia la linea Fabbri. Per poi evidenziare come i flussi di cassa consentano di finanziare oltre 5 miliardi di investimenti in arco di piano, il 46% in più rispetto al quinquennio precedente, per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica e aumentare ulteriormente la resilienza di reti e impianti”.
Una doppia sfida che ha a che fare sia con la competitività sul mercato, sia con la capacità di gestire i rischi per affrontare gli inevitabili imprevisti. Il buon andamento dell’attività caratteristica consentirà anche di mantenere al 2028 la leva finanziaria al di sotto della soglia prudenziale del 3x (tre volte i ricavi), riconfermando la solidità finanziaria e creando ulteriore flessibilità per poter cogliere future nuove opportunità.
Il piano tiene conto del fatto che il ruolo della multiutility è cambiato negli anni: da distributori di commodity ad abilitatori della transizione energetica, con un ruolo anche di indirizzo per i territori e le comunità servite. Per favorire la decarbonizzazione, il gruppo Hera si pone l’obiettivo di raggiungere il traguardo di emissioni Net Zero al 2050, mentre per favorire la rigenerazione delle risorse saranno adottati modelli di business sempre più circolari. Un percorso che non può prescindere dalla leva dell’innovazione, tanto che 1,3 miliardi, ovvero il 25% degli investimenti nel periodo 2024-2028 sono destinati all’applicazione e allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e soluzioni innovative in tutti i settori presidiati.
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