L’appello di Federconsumatori: “Boicottate i prodotti di Israele”
ROMA – “Boicottate i prodotti che arrivano da Israele”. L’appello è firmato da Federconsumatori e arriva dal Piemonte. Una presa di posizione ufficiale dell’associazione che tutela i diritti dei consumatori ed è un’emanazione della Cgil. Posizione in linea con quella di Coop Alleanza 3.0, cooperativa di consumo di riferimento dell’Emilia Romagna che ha tolto dagli scaffali i marchi “made in Israel” e mette la Gaza Cola, e della stessa Federconsumatori di Bologna. Via via, però, le richieste di boicottare quello che viene prodotto da Israele o da aziende riconducibili aumenta.
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La Federconsumtori Piemonte esprime “il proprio sdegno profondo e la più ferma condanna per le continue e gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dallo Stato di Israele nei confronti della popolazione civile palestinese”. Il presidente dell’associazione, Giovanni Prezioso, parla di “violenza sistematica, repressione e distruzione che non può lasciare indifferenti cittadini, istituzioni e consumatori” Da qui l’appello alla “responsabilità etica di ciascuno, promuovendo un consumo consapevole: invitiamo tutti i cittadini a boicottare i prodotti e i servizi provenienti dallo Stato di Israele, così come a sospendere ogni forma di turismo e viaggio verso Israele, finché perdureranno queste gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti fondamentali delle persone”.
Coop Alleanza toglie dagli scaffali i prodotti israeliani. E mette la Gaza Cola
Lo stop all’acquisto di prodotti viene definito come “uno strumento legittimo di protesta e pressione politica non violenta, incidendo direttamente sulle dinamiche economiche di chi perpetua violenza. I consumatori hanno il potere di influire sulle scelte politiche attraverso le proprie decisioni di acquisto e di consumo”. Per la Federconsumatori non è una questione ideologica, ma morale: “Il boicottaggio è oggi una forma concreta per affermare i valori universali della giustizia, della pace e della dignità umana. È un atto di solidarietà nei confronti di una popolazione martoriata e una richiesta forte affinché la comunità internazionale agisca per il rispetto del diritto e per la fine delle ostilità”.

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