Le Borse di oggi, 29 febbraio. L Ue chiude contrastata. Inflazione americana in linea con le attese, rallentano i prezzi tedeschi. Moncler e Saipem volano dopo i conti
MILANO – La lettura dell’inflazione americana Pce, la preferita dalla Fed per prendere le decisioni di politica monetaria, va a finire in linea con le aspettative: Il Personal consumption expenditure in gennaio si è mosso in rialzo del 2,4%, in linea con le previsioni. L’indice Pce core ha segnato un +0,3%, anche in questo caso in linea con le attese. I numeri erano assai importanti per un possibile orientamento sui tagli dei tassi. Ieri diversi governatori della Banca centrale Usa hanno ripetuto che i tagli ai tassi e il loro ritmo dipenderà dai dati macroeconomici che emergeranno nei prossimi mesi: sarà per questo determinante capire come l’indice dell’andamento delle spese per i consumi personali indicherà o meno che l’America si muove verso il raggiungimento del target al 2%. Resta nei radar il Bitcoin, che mercoledì è salito fin quasi a 64mila dollari infrangendo la quota 60mila per la prima volta dal novembre 2021 prima di un leggeri ritracciamento. Altrove, si guarda alla Banca centrale del Giappone: il membro del board Hajime Takata ha detto che stanno aumentando le spinte perché finisca l’era dei tassi negativi e ha spinto in alto yen e rendimenti governativi.
Tim, tavolo con i sindacati per taglio orario del 20%
Inflazione tedesca in frenata
Il fatturato dei servizi rallenta: nel 2023 fa +3,9%
Istat, nel 2023 fatturato dell’industria in calo dello 0,5%
Chiusura negativa per Hong Kong
Moncler e Saipem volano dopo i conti
Tokyo chiude in calo dello 0,11%
Giappone, industria peggio delle attese: -7,5% a gennaio
Le Borse Ue chiudono contrastate
Le Borse europee chiudono contrastate in attesa del dato sull’inflazione dell’Eurozona a febbraio in programma domani. Parigi ha perso lo 0,34% a 7.927,43 punti, in calo anche Milano dello 0,11% mentre sale frazionalmente Londra +0,07% a 7.629 punti e guadagna lo 0,44% Francoforte a 17.678,19 punti dopo il calo dell’inflazione tedesca. L’inflazione a febbraio ha frenato in Francia al 2,9% dal 3,1% ma sopra le attese degli analisti (2,7%) così come ha rallentato al 2,5% in Germania dal 2,9% del mese precedente, sotto le attese degli analisti (2,6%).
Wall Street tranquilla dopo i dati sull’inflazione
Dopo i dati sull’inflazione, Wall Street vive una giornata tranquilla: alla chiusura dei mercati europei, lo S&P e il Nasdaq salgono dello 0,3% circa mentre il Dow Jones è in frazionale ribasso (-0,07%).
Europa in ordine sparso
Si muovono in cerca di direzione le borse europee con il ftse mib di milano che arretra sulla parità dopo i dati dell’indice pce negli stati uniti, misura privilegiata dalla fed, che si è attestato in linea con le attese. Ampliano le perdite anche il cac 40 di parigi (-0,15%) e l’ibex di madrid (-0,49%), entrambe vicine alla parità al giro di boa di metà seduta. Poco mossi l’aex di amsterdam a +0,08%. Proseguono in buon progresso il dax 40 di francoforte a +0,59% e il ftse 100 di londra (+0,41%). Il cross euro/dollaro resta su quota 1,084 mentre continua a rafforzarsi lo yen con l’euro/yen a 161,85 e il dollaro/yen a 149,25.
Migliorano i future su Wall Street
Migliorano i future su Wall Street dopo i dati chiave dell’inflazione Pce, risultati in linea con le stime, spese personali e sussidi di disoccupazione. I future sul Nasdaq segnano un rialzo dello 0,53%, quelli sulle S&P un guadagno dello 0,32% mentre quelli sul Dow Jones sono in parità. Prima dei dati i future erano in ribasso.
Aumentano i sussidi di disoccupazione Usa
Aumenta di 13mila unità il numero di richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti rispetto al dato rivisto della settimana precedente. Lo riporta il Dipartimento del Lavoro Usa. Il livello della settimana precedente è stato rivisto al rialzo di 1.000 unità da 201.000 a 202.000 unità. La media mobile a 4 settimane è stata di 212.500 unità, con un calo di 3.000 unità rispetto alla media rivista della settimana precedente. La media della settimana precedente è stata rivista al rialzo di 250 unità, da 215.250 a 215.500 unità.
Tim, tavolo con i sindacati per taglio orario del 20%
Partito il confronto tra Tim e i sindacati di categoria (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil) che ha ad oggetto la riduzione dei costi del lavoro dopo la conclusione del contratto di solidarietà espansiva che non è stato rifinanziato. L’ipotesi presentata ai sindacati, secondo quanto riporta Radiocor, parte da un utilizzo della solidarietà difensiva con una riduzione oraria per una quota massima del 20% fino a giugno del 2025. Percentuali più basse sono previste a seconda dell’area di appartenenza. Per le aree di staff si pensa appunto al tetto del 20%, quota che scenderebbe al 15% per il caring e al 10% per tecnici sul campo e progettisti, oltre a dipendenti di Sparkle, Noovle e Olivetti. In vigore, attualmente, c’era una riduzione di orario attraverso la solidarietà espansiva, cioè volta ad assumere nuove persone, fino a un massimo 25% dell’orario di lavoro.
Inflazione tedesca in frenata
L’inflazione dei prezzi al consumo in Germania rallenta al 2,5% su base annua a febbraio, in calo rispetto al 2,9% del mese precedente e al di sotto delle aspettative del mercato del 2,6%, secondo una stima preliminare. Il tasso tocca il livello più basso da giugno 2021, avvicinandosi all’obiettivo della Banca centrale europea del 2%, grazie a un forte rallentamento dell’inflazione alimentare (0,9% contro il 3,8% di gennaio) e del continuo calo dei prezzi dell’energia (-2,4% contro -2,8%).
Saipem vola ancora al +10% dopo i risultati 2023
Saipem vola in Borsa dopo i conti 2023, diffusi ieri sera a mercati chiusi. Risultati che vedono la società archiviare il 2023 con il ritorno all’utile, positivo per 179 milioni rispetto al 2022 che si era chiuso in negativo con una perdita di 209 milioni di euro. La società guidata dall’ad Alessandro Puliti ha inoltre registrato una performance al di sopra dei target del Piano, evidenziando un anno di progressiva e costante crescita di fatturato e margini, una generazione di cassa positiva e il rafforzamento della posizione finanziaria. In questo scenario, le azioni Saipem mettono a segno un guadagno del 10,21% a 1,63 euro per azione.
Piazza Affari procede in rialzo al traino di Saipem
Piazza Affari procede in rialzo in tarda mattinata, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,37% a 32.739,63 punti. Il massimo intraday ha raggiunto i 32.784,99 punti, mentre il minimo si è attestato a quota 32.613,36 punti. Balza Saipem (+10,38%) dopo i risultati del 2023, seguita da Moncler (+4,98%), Poste Italiane (+3,38%), Prysmian (+3,1%), Recordati (+1,5%), Monte Paschi Siena (+1,15%) e Snam (+1,14%). In flessione Tim (-1,82%), Nexi (-1,25%), Campari (-1,05%), Inwit (-0,67%) e Stellantis (-0,59%).
Confindustria, l’attività economica torna in calo
Il Real Time Turnover Index del centro studi di Confindustria, che traccia la dinamica del volume di attività economica in Italia, sulla base dei dati di fatturazione elettronica delle imprese (su un campione di clienti di TeamSystem), registra “una moderata flessione del fatturato a prezzi costanti delle imprese, pari a -0,4%” dopo il +1,6% di dicembre. “Il calo complessivo – spiegano gli economisti di via dell’Astronomia – è dovuto alle costruzioni, a fronte di dati positivi per servizi e industria”. L’indice “indica, quindi, che il primo trimestre del nuovo anno si è aperto in calo, riducendo il trascinamento positivo, già piuttosto contenuto, ereditato dal 2023”.
Chiusura contrastata per le Borse cinesi
Chiusura contrastata per le borse cinesi, con hong kong sottotono, mentre le piazze continentali hanno fatto meglio. L’indice hang seng della borsa di hong kong ha chiuso la seduta di oggi è sceso dello 0,15% chiudendo a 16.511,44 Punti, trascinato dai titoli tecnologici e di consumo. Guardando infatti ai titoli, baidu ha perso il 6,6% dopo che il management ha assunto un tono cauto per quest’anno, nonostante abbia riportato risultati in linea per il quarto trimestre. Le vendite hanno colpito anche budweiser brewing, in calo del 6,6%, e chow tai fook jewellery group, in ribasso del 3,0%. Intanto, alla borsa di shanghai, l’indice composito è salito dell’1,9% a 3.015,17 Punti, quando l’indice composito della borsa di shenzhen ha guadagnato il 3,4%. La buona performance si è registrata sulla scia del sentiment positivo, mentre gli investitori si concentrano sui dati pmi manifatturieri nazionali previsti domani e sulle sessioni plenarie annuali del congresso nazionale del popolo la prossima settimana. I titoli dei semiconduttori sono stati tra quelli che hanno guadagnato di più a shanghai, con smic in rialzo del 6,1% e hygon information technology in rialzo del 2,2%.
Il fatturato dei servizi rallenta: nel 2023 fa +3,9%
Nella media del 2023 si è registrata una crescita dell’indice del fatturato delle imprese dei servizi del 3,9%, in marcato rallentamento rispetto ai due anni precedenti. Lo comunica l’Istat, indicando che resta una forte differenza tra i settori. La crescita nel corso dell’anno è stata particolarmente robusta nei settori legati al turismo e in quello del commercio di autoveicoli, mentre si registra una forte flessione nel magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti. Nel quarto trimestre l’indice destagionalizzato aumenta dell’1,0% rispetto al trimestre precedente; l’indice grezzo sale del 2,4% in termini annui.
Istat, nel 2023 fatturato dell’industria in calo dello 0,5%
Nel 2023, al netto degli effetti di calendario, il fatturato dell’industria diminuisce dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Si registra un leggero incremento delle vendite sul mercato estero, ma calano quelle verso i clienti interni. Lo comunica l’Istat.
Air France-Klm in rosso per 256 milioni nel trimestre
Air France-Klm chiude il quarto trimestre 2023 con una perdita di 256 milioni di euro, contro un utile di 496 milioni dello stesso periodo del 2022 mentre i ricavi nel trimestre sono saliti del 3,9% a 7,4 miliardi di euro. Lo riferisce Bloomberg. A pesare sono le tensioni geopolitiche, costi più alti e una domanda cargo in calo, ha spiegato il gruppo.
Chiusura negativa per Hong Kong
La Borsa di Hong Kong chiude la seduta poco sotto la parità, in attesa del dato Usa sull’inflazione: l’indice Hang Seng cede lo 0,15%, scivolando a 16.511,44 punti.
Gli indici Ue si muovono in rialzo
In Europa le Borse aprono la seduta in cauto rialzo, Parigi sale dello 0,23%, Francoforte dello 0,19%, Londra dello 0,23 per cento tutti con lo sguardo rivolto agli Usa che giovedì comunicheranno i dati sull’inflazione.
Moncler e Saipem volano dopo i conti
Prendono il volo, dopo i conti pubblicati ieri, Saipem e Moncler. I titoli a Piazza Affari riescono a entrare in contrattazione con un rialzo rispettivamente del 8,8% a 1,6 euro e del 4,8% a 66,6 euro. Nel 2023 Saipem ha realizzato ricavi per 11.874 milioni di euro, +19% rispetto al 2022 un Ebitda adjusted pari a 926 milioni di euro, in aumento del 56% sull’anno e un risultato netto di 179 milioni di euro (contro una perdita di 209 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2022), di cui 100 milioni nel quarto trimestre. Rilevante anche il ritorno del dividendo. Tra gli altri titoli Poste sale del 3,19% a 10,84 euro. Andamento inverso per Tim che scivola in calo dell’1%, in fondo al listino anche A2a (-0,86%), St (-0,45%), Stellantis (-0,45%) ed Eni (-0,4%).
Lottomatica, nel 2023 ricavi a 1,6 miliardi. Utile +29%
Crescita sostenuta per Lottomatica nel 2023 con 1.632 milioni di ricavi (+12% rispetto all’esercizio 2022 pro forma, +17% reported) e 595,7 milioni di adjusted ebitda normalizzato. L’utile netto rettificato è pari a 215,9 milioni di euro con un aumento del 29% rispetto all’esercizio 2022 pro forma. Sulla base di questi risultati il cda, si legge in una nota, proporrà il pagamento di dividendo è di 0,26 euro per azione. Lottomatica segnala che la raccolta è stata pari a 30,1 miliardi di euro con un aumento del 18% rispetto all’esercizio 2022 (pro forma, +32% reported). L’Operating cash flow è pari a 469,6 milioni di euro e l’indebitamento finanziario netto è pari a 1.248,7 milioni di euro. La guidance per l’esercizio 2024 (esclusa SKS365 e le relative sinergie) è di 1.800-1.845 milioni di euro di ricavi e di 625-645 milioni di Adjusted Ebitda. La guidance verrà aggiornata successivamente al completamento dell’acquisizione di SKS365 che sarà completata nel primo semestre dell’ann
Prysmian, utile in crescita su ricavi in calo
Il gruppo Prysmian ha riportato i risultati per il 2023 che hanno registrato un aumento dell’utile netto del 7,5% a 547 milioni di euro dai 509 del 2022). L’utile netto di pertinenza degli azionisti della capogruppo è stato pari a 529 milioni (da 504 milioni nel 2022). “Questo risultato – si spiega in un comunicato – è particolarmente positivo se si considerano gli impatti negativi derivanti della svalutazione di 168 milioni di euro dell’investimento in -Yangtze optical fiber (Yofc) e della svalutazione di 42 milioni dell’impianto di fibra a Battipaglia”. L’ebitda è cresciuto nell’anno del 9,4% a 1,62 miliardi di euro con margini in miglioramento al 10,6% (9,3% nel 2022). Nel periodo i ricavi si sono attestati a 15,35 miliardi, registrando una variazione organica leggermente negativa (-1,1%) rispetto al 2022.
Germania, vendite in calo a gennaio
Vendite al dettaglio tedesche deboli a gennaio: -0,4% mensile, -1,4% su anno. Gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,5%. A dicembre, si era verificato un calo dell’1,60%.
Tokyo chiude in calo dello 0,11%
La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso, seguendo i cali di Wall Street in vista della pubblicazione dei dati chiave sull’inflazione Pce negli Stati Uniti. L’indice di riferimento Nikkei 225 è sceso dello 0,11%, terminando a 39.166,19, mentre il più ampio indice Topix è salito dello 0,03%, pari a 0,78 punti, a 2.675,73.
Euro poco mosso
Euro poco mosso questa mattina sui mercati valutari: la moneta unica europea è scambiata a 1,0833 dollari con un calo dello 0,05% e a 162,2100 yen con una flessione dello 0,69%.
Giappone, industria peggio delle attese: -7,5% a gennaio
La produzione industriale in Giappone è diminuita del 7,5% su base mensile a gennaio, peggio delle previsioni del mercato che prevedevano un calo del 7,3% e in oscillazione rispetto alla crescita dell’1,4% del mese precedente, secondo i dati flash. Si è trattato del calo più marcato della produzione industriale da maggio 2020, trascinato principalmente dai veicoli a motore (-17,8% rispetto all’1,1% di dicembre), dai macchinari per uso generale e commerciale (-12,6% rispetto al 9,2%), dai macchinari elettrici e dalle apparecchiature elettroniche per l’informazione e la comunicazione (-8,3% rispetto al 3,9%). Su base annua, la produzione industriale è scesa dell’1,5% a gennaio, il terzo mese consecutivo di contrazione, dopo un calo dell’1% a dicembre.
Condividi questo contenuto: