Le Borse di oggi, 31 maggio. L’inflazione dell’Eurozona risale al 2,6% e imbriglia la Bce. Frena invece negli Usa

MILANO – L’inflazione rischia di imbrigliare la Banca centrale europea. Non tanto per la prevista azione di taglio al costo del denaro di giugno, quanto per le mosse successive. Come si aspettavano gli analisti, i dati Eurostat pubblicati in mattinata certificano la riaccelerazione dei prezzi nel Vecchio: dopo i due 2,4% consecutivi di marzo e aprile, a maggio l’inflazione è risalita al 2,6%. Una risalita determinata dai servizi che hanno il tasso annuo più elevato a maggio (4,1%, rispetto al 3,7% di aprile), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (2,6%, rispetto al 2,8% del mese scorso), beni industriali non-energetici (0,8%, rispetto al 0,9%). In risalita anche i prezzi energetici: 0,3%, rispetto al -0,6% registrato ad aprile.

Indicazioni che stanno portando una certa cautela, tra gli addetti ai lavori, sulla velocità alla quale la Bce potrà ridurre il costo del denaro. Prova ne è il sondaggio tra gli economisti di Bloomberg che sì credono nell’annuncio di un taglio la prossima settimana, per scendere dal picco del 4% del tasso sui depositi, ma credono sia “solo” il primo di sei passi, mentre ad aprile ci si attendeva uno step in più di discesa. Nota l’agenzia finanziaria che nelle ultime settimane Lagarde e gli altri banchieri hanno sì cementato l’aspettativa per una mossa in anticipo rispetto alla Fed, ma poi i dati che hanno mostrato una pressione sui salari ancora attiva, l’inflazione vischiosa e le posizioni di alcuni banchieri hanno acceso la discussione sui prossimi passi: per i falchi come Schnabel o Nagel non se ne dovrà parlare prima di settembre.

Indicazioni più concilianti per i mercati – dopo la giornata difficile per i titoli tecnologici di Wall Street – arrivano invece dall’indice dei prezzi Pce core degli Stati Uniti, l’indicatore preferito dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione: ad aprile è salito dello 0,2% rispetto al mese precedente dopo il +0,3% di marzo, l’aumento più lento finora nel 2024 e al di sotto delle aspettative del mercato di un aumento dello 0,3%. Su base annua, rispetto al mese precedente l’inflazione Pce core è rimasta invariata al 2,8%, il minimo da marzo 2021, ma ben al di sopra dell’obiettivo della Fed del 2%.

I mercati hanno trattato in generale rialzo in Asia, nonostante i dati inferiori alle attese del Pmi manifatturiero che anticipa l’attività cinese: si conta sul supporto delle politiche fiscali alla crescita.

Inflazione al 2,6%, il dato core al 2,9%

Inflazione sotto le attese in Francia

Chiusura in buon rialzo per Tokyo: +1,1%

Le Borse europee chiudono miste

Le Borse europee chiudono in ordine sparso. Parigi segna un +0,18% con il Cac 40 a 7.992 punti. Francoforte registra un -0,01% con il Dax a 18.494 punti. Più decisa Londra che archivia la seduta a +0,57% con il Ftse 100 a 8.277 punti. POsitiva anche Piazza Affari, che termina a +0,13%

Ubs completa la fusione, il Credit Suisse non esiste più

Il Credit Suisse non esiste più “come entità separata”: Ubs, si legge in una nota, ha completato la fusione con la banca elvetica, salvata nel marzo 2023, che di conseguenze è stata cancellata dal registro delle imprese del Canton di Zurigo. Ubs è subentrata in tutti i diritti e obblighi di Credit Suisse, compresi tutti gli strumenti di debito in circolazione. La fusione, completata nei “tempi previsti” anche grazie “al forte supporto dai regolatori di tutto il mondo”, facilita la migrazione dei clienti e delle operazioni alle piattaforme di Ubs anche se i clienti del Credit Suisse diventati clienti di Ubs per effetto della fusione interagiranno utilizzando le piattaforme e gli strumenti del Credit Suisse per un periodo transitorio. “Oggi abbiamo raggiunto un traguardo significativo nel nostro percorso di integrazione. La fusione delle nostre banche è fondamentale per facilitare la migrazione dei clienti sulle piattaforme Ubs. Sbloccherà inoltre la successiva fase di benefici di costi, di capitale, di finanziamenti e fiscali a partire dalla seconda metà del 2024”, ha dihiarato il ceo di Ubs, Sergio Ermotti. “Mentre ci imbarchiamo in questa fase transitoria di consolidamento operativo – ha proseguito -, resteremo concentrati sul servire i nostri clienti, seguendo la nostra strategia, investendo nella nostra gente e agendo come pilastro di sostegno economico nelle comunità in cui viviamo e lavoriamo”.

Piazza Affari in calo sul finale di seduta

La Borsa di Milano procede in calo nella fase finale della seduta, con il Ftse Mib che cede lo 0,26% a 34.359,36 punti. Il massimo intraday ha raggiunto i 34.552,62 punti, mentre il minimo i 34.319,76 punti. Tra i maggiori rialzi del giorno Pirelli (+2,2%), Recordati (+2,11%), Leonardo (+1,91%), Prysmian (+0,98%), Banca Mediolanum (+0,96%) e Poste Italiane (+0,76%). In flessione Tim (-3,57%), Saipem (-1,89%), Iveco (-1,76%), Unipol (-1,67%), Diasorin (-1,58%) e Brunello Cucinelli (-1,45%).

L’Europa torna a puntare al ribasso

Dopo un avvio incerto e in territorio misto, le Borse europee si erano rafforzate dopo l’apertura di Wall Street e viaggiavano in lieve rialzo. Poi a poco più di un’ora dalla chiusura hanno virato in negativo. Gli investitori sembravano più ottimisti circa la tempistica del taglio dei tassi americani dopo l’inflazione Pce che è risultata in linea con le attese mentre desta qualche preoccupazione l’andamento dei prezzi al consumo nell’Eurozona che invece risalgono al 2,6% a maggio. Questo potrebbe invogliare una certa cautela nei policymaker della Bce riguardo alla discesa dei tassi di interesse europei, e getta un’ombra di incertezza sull’ipotesi di un primo allentamento della stretta la prossima settimana. Milano cede lo 0,19%, Francoforte lo 0,32%, Parigi retrocede dello 0,04% e Londra invece guadagna lo 0,40%.

Avvio in lieve rialzo per Wall Street

Avvio in lieve rialzo per Wall Street, con gli investitori che hanno accolto con favore l’inflazione Pce. Nei primi scambi il Dow Jones sale dello 0,16% a 38.141,29 punti, lo S&P 500 dello 0,14% a 5.242,63 punti e il Nasdaq avanza dello 0,01% a 16.737,01 punti. I prezzi Pce core sono rallentati ad aprile rispetto a marzo, mentre i tassi mensili e annuali si sono stabilizzati, rispettando le previsioni. I dati hanno offerto ai trader un ulteriore sollievo per il fatto che la Fed ha spazio per tagliare i tassi quest’anno. Considerando il mese di maggio, l’S&P 500 è salito di circa il 4%, il Nasdaq ha fatto un balzo del 7%, il miglior mese da novembre, mentre il Dow Jones ha guadagnato meno dello 0,8%.

Le Borse Ue proseguono poco mosse dopo l’inflazione Usa

Le Borse europee proseguono poco mosse dopo il dato dell’inflazione negli Usa, misurata dall’indice Pce, in linea con le attese. L’indice d’area del Vecchio Continente, lo stoxx 600, sale di un quarto di punto con l’evidenza dell’energia e dei titoli legati al farmaceutico. Londra resta la migliore (+0,62%), seguita da Milano (+0,25%). A Piazza Affari la maglia rosa è di Leonardo (+2,7%) con Recordati (+1,69%) e il recupero di Pirelli (+1,76%). Di contro resta pesante Tim (-2,13%) dopo la seduta nervosa della vigilia. Sul titolo sono scattate le ricoperture dopo che è arrivato il via libera senza condizioni alla cessione di Netco a Kkr. Tra le altri listini Francoforte segna un +0,15% e Parigi un +0,16%. Lo spread tra Btp e Bund è sotto i 130 punti con il rendimento del decennale italiano che sale leggermente al 3,96%. Per le commodity sono in calo tanto il gas (-0,9% a 35 euro al megawattora), quanto il petrolio ( wti -0,05% a 77,8 dollari, brent -0,21% a 81,7 dollari). Quanto ai cambi l’euro si apprezza sul dollaro con cui scambia a 1,0876.

Intesa Sanpaolo chiude l’acquisizione di First Bank e raddoppia in Romania

Intesa Sanpaolo ha finalizzato l’acquisizione della rumena First Bank S.A. dal fondo di investimento privato statunitense J.C. Flowers & Co. La firma del contratto di compravendita per l’acquisizione del 99,98 era avvenuta lo scorso 28 ottobre 2023 e nel frattempo sono state ottenute tutte le necessarie autorizzazioni dalle autorità di vigilanza competenti. Con l’acquisizione di First Bank, la presenza di Intesa Sanpaolo in Romania, dove è attiva dal 1996 attraverso Intesa San Paolo Bank Romania, è più che raddoppiata.

Future in rialzo per Wall Street dopo i dati sull’inflazione Pce

Andamento in rialzo per i futures di Wall Street dopo i dati sull’inflazione Pce statunitense di aprile, l’indicatore dell’inflazione che la Federal Reserve preferisce utilizzare. I futures sul Dow Jones guadagnano lo 0,21%, quelli sull’S&P 500 lo 0,25% e i futures sul Nasdaq lo 0,17%. Le azioni legate alla tecnologia hanno registrato alcuni dei maggiori cali dopo che Nvidia, recentemente favorita dal mercato grazie alla frenesia di Wall Street per la tecnologia dell’intelligenza artificiale, è crollata del 3,8% giovedì.

La Borsa di Milano si porta in linea di galleggiamento

La Borsa di Milano procede in lieve rialzo verso metà seduta, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,11% a 34.487,01 punti. Il massimo intraday ha raggiunto i 34.538,81 punti, mentre il minimo i 34.423,82 punti. Tra i maggiori rialzi del giorno Monte Paschi Siena (+1,57%), Pirelli (+1,46%), Poste Italiane (+1,28%), Leonardo (+1,26%), Recordati (+1,1%) e Banca Mediolanum (+1,06%). In flessione Diasorin (-2,51%), Tim (-2,21%), Saipem (-1,59%) e Iveco (-1,49%).

Scende il fatturato dei servizi

A marzo, per il settore dei servizi, si osserva una flessione dell’1,1% in valore e dell’1,5% in volume su base mensile mentre si registrano diminuzioni tendenziali dell’1,9% in valore e del 2,1% in volume. Lo rende noto l’Istat precisando che solo le attività dei servizi di alloggio e ristorazione registrano una lieve crescita su base mensile. Lievemente positivo l’andamento dei servizi nel primo trimestre 2024, in termini congiunturali, con un incremento dello 0,3% in valore e dello 0,5% in volume.

Scende il fatturato dell’industria a marzo

A marzo si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca su base mensile sia in valore (-2,9%) sia in volume (-2,3%), con dinamiche negative sul mercato interno (-3,3% in valore e -2,7% in volume) e su quello estero (-1,9% in valore e -1,5% in volume). Lo rende noto l’Istat indicando che su base annua, a marzo 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione in valore del 5,1% (-6,8% sul mercato interno e -1,8% sul mercato estero) e un calo in volume del 3,8% (-4,6% sul mercato interno e -2,3% sul mercato estero). I giorni lavorativi sono stati 21 rispetto ai 23 di marzo 2023.

Borse piatte dopo i dati dell’inflazione

I dati dell’inflazione europea non hanno mosso i mercati azionari del Vecchio continente, che proseguono la loro seduta attorno alla parità. La Borsa migliore è quella di Londra che sale dello 0,3%, con Parigi e Milano piatte, mentre Francoforte cede lo 0,2%. Con gli operatori che appaiono in attesa soprattutto degli indici dei prezzi dagli Stati Uniti del primissimo pomeriggio, calmi anche i titoli di Stato: lo spread tra Btp e Bund ondeggia attorno ai 130 punti base contro i 131 dell’avvio. Sul fronte dell’energia gas piatto poco sopra i 35 euro al Megawattora, petrolio stabile sui 78 dollari al barile. In questo clima, in Piazza Affari è positiva Pirelli che sale dell’1,5%, con Leonardo e Recordati in crescita attorno al punto percentuale. In tenuta le banche, deboli Saipem e Iveco in ribasso dell’1,4%. Tim riduce le forti perdite dell’avvio di seduta e registra un ribasso dell’1,6% a 0,25 euro.

Inflazione al 2,6%, il dato core al 2,9%

L’inflazione annua nell’Eurozona in maggio è risalita al 2,6%, dal 2,4% di aprile, secondo la stima flash di Eurostat. Rialza la testa anche l’inflazione core, al netto di energia, cibo, alcolici e tabacchi, al 2,9% in maggio rispetto al 2,7% di aprile. Entrambi i rialzi sono più pronunciati rispetto al consensus, la media delle attese degli analisti. Quanto alle principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, si prevede che i servizi registreranno il tasso annuo più elevato a maggio (+4,1%, rispetto al 3,7% di aprile), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+2,6%, rispetto al 2,8% di aprile), beni industriali non energetici (+0,8%, contro 0,9% in aprile) ed energia (+0,3%, contro -0,6% in aprile).

Intesa, Papanicolaou al posto di Rottigni nominato all’Abi

A seguito della nomina a direttore generale dell’Abi, Marco Elio Rottigni, che lascerà il gruppo Intesa Sanpaolo alle fine del mese di giugno, la responsabilità della divisione International Subsidiary banks sarà assunta, a partire dal primo luglio, da Paola Papanicolaou, attuale Deputy head della divisione.

Piazza Affari incerta

Piazza Affari nei primi scambi conferma la partenza piatta in linea con le altre Borse europee, che attendono segnali più chiari dalla Bce sul programma di taglio dei tassi. L’indice Ftse Mib, dopo un avvio marginalmente positivo, ondeggia sulla parità, appesantito anche da Tim che, dopo la giornata molto nervosa di ieri chiusa comunque in positivo, ha accusato in partenza cali fino al 5% e ora cede il 3,5% a 0,24 euro sulla scia della trimestrale e della vendita della rete, che farà del gruppo una società di fatto concentrata sui servizi e sulle attività brasiliane. Tra i gruppi principali qualche vendita anche su Iveco ed Erg che cedono circa un punto percentuale. Piatta Pirelli, mentre sono in rialzo dell’1% Mps, Bper e Leonardo.

Inflazione sotto le attese in Francia

Il tasso di inflazione in Francia è risultato pari al 2,2% su base annuale a maggio, invariato da aprile, secondo la lettura preliminare. Le previsioni indicavano un dato del 2,4%. Il dato mensile mostra una variazione nulla contro il +0,5% di aprile e il +0,2% previsto.

Aperture miste per l’Europa

Apertura delle Borse europee all’insegna della cautela in attesa dei dati sull’inflazione europea e quella americana di aprile (si tratta di quella Pce, quella osservata dalla Fed per le prossime decisioni di politica monetaria). Gli investitori danno ormai per scontato un taglio dei tassi da parte della Bce nel direttivo del prossimo 6 giugno mentre sono scettici sul fatto che la Fed possa seguire a ruota. Dopo la ‘frenata’ di alcuni policymaker della banca centrale americana, gli analisti ritengono più probabile un taglio a settembre, se non addirittura a novembre. Gli indici europei si muovono in leggero rialzo, tranne Francoforte che è in calo.

Tim scivola in coda alla Borsa

Avvio molto negativo per Tim in Piazza Affari: dopo la giornata molto nervosa di ieri, chiusa comunque in positivo, il titolo ha aperto in ribasso del 4% a 0,24 euro sulla scia della trimestrale e della vendita della rete, che farà del gruppo una società di fatto concentrata sui servizi e sulle attività brasiliane.

Chiusura in buon rialzo per Tokyo: +1,1%

Chiusura in rialzo per la Borsa di Tokyo, in sintonia con i progressi mostrati dalle altre borse asiatiche. L’indice Nikkei 225 è salito dell’1,14% a 38.487,90 punti, mentre l’indice più ampio Topix ha guadagnato l’1,70% a 2.772,49 punti.

Ue, via libera a 2 miliardi per impianto St di Catania

La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato, una misura italiana da 2 miliardi di euro per sostenere la STMicroelectronics (St) nella costruzione e nella gestione di un impianto integrato di produzione di chip per dispositivi di potenza al carburo di silicio (SiC) a Catania. La misura – spiega la Commissione – rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la sovranità digitale dell’Europa nelle tecnologie dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi fissati nella comunicazione sul Chips Act europeo. La misura contribuirà inoltre a realizzare la transizione digitale e verde.

Germania, giù le vendite al dettaglio

Le vendite al dettaglio in Germania scendono ad aprile dell’1,2%, invertendo la tendenza rispetto al +1,8% di marzo. Le previsioni indicavano un calo limitato dello 0,1%. Nell’anno il dato evidenzia un calo dello 0,6%, contro il precedente +0,3%.

Petrolio in ribasso

Prezzo del petrolio in nuovo ribasso nelle contrattazioni odierne. Il future sul Wti segna un calo dello 0,37% a 77,62 dollari al barile, mentre il Brent cede lo 0,28% a 81,63 dollari. Ieri il greggio aveva segnato un netto calo dell’1,5%; sul mercato pesa l’incertezza in vista della riunione dell’Opec+ nel fine settimana, che dovrebbe decidere di estendere i tagli alla produzione per 2,2 milioni di barili al giorno fino alla fine dell’anno per prevenire nuovi crolli delle quotazioni.

Attesa apertura mista in Europa

Andamento misto per i future sugli indici delle principali borse europee. Il contratto sul Dax di Francoforte sale dello 0,05%, giù invece il Cac 40 di Parigi sul -0,04%. Minime variazioni per il Ftse 100 (-0,01%) e l’Euro Stoxx 50 (+0,02%).

Future deboli su Wall Street

Prevalenza di ribassi per i future sugli indici delle borse Usa nelle contrattazioni odierne. Il contratto sul Dow Jones procede sulla parità, mentre l’S&P 500 cede lo 0,07% e il Nasdaq lo 0,18%, dopo che ieri il mercato ha perso oltre l’1%.

L’indice Pmi manifatturiero cinese sotto le attese

L’indice Pmi manifatturiero cinese, calcolato dall’Ufficio di Statistica, è sceso a maggio sotto la soglia di 50 punti, a 49,5, contro i 50,4 del mese precedente, sotto le previsioni di 50,5. Si tratta della prima contrazione dell’attività industriale da febbraio. Sia i nuovi ordini (49,6 contro 51,1 di aprile) che le vendite all’estero (48,3 contro 50,6) sono diminuiti dopo la crescita dei due mesi precedenti.
L’indice dei servizi ha chiuso il mese in calo a 51,1 da 51,2 del mese precedente, contro le previsioni di 51,5. E’ stato il 17 mese consecutivo di espansione dell’attività dei servizi, ma al ritmo più debole da gennaio.
Nel complesso l’indice Composito sulla produzione è sceso a 51,0 a maggio da 51,7 ad aprile, segnando il valore più basso da febbraio, sotto le previsioni di 51,5.

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