Marsella (Generali Am): “Il private debt garantisce maggior rendimento e minore volatilità”

Gli investimenti alternativi stanno attirando sempre più l’attenzione degli investitori e la loro crescita è destinata a proseguire anche nei prossimi anni, soprattutto per quel che riguarda il private debt. Di questo è convinto Roberto Marsella, head of private assets di Generali Asset Management.

Perché così tanto interesse verso il private debt?

“Innanzitutto perché consente di ottenere un rendimento a premio rispetto a simili investimenti più liquidi, coerentemente dunque con la sua natura illiquida. Inoltre, gli investitori trovano attraente la minore volatilità rispetto ad investimenti liquidi e, nell’ambito di una allocazione di portafoglio, il fatto di poter costruire una decorrelazione con altre asset class. Tale minore volatilità, con rendimenti stabili e con un certo grado di protezione contro l’inflazione e aumento dei tassi, grazie alla componente variabile della remunerazione, rende il private debt uno strumento adatto agli investitori alla ricerca di performance a lungo termine”.

Ci sono altre caratteristiche che rendono il private debt attraente per investitori come le assicurazioni?

“Sì, i cash flows del private debt sono maggiormente prevedibili, rispetto ad esempio ad investimenti di private equity o di venture capital. La prevedibilità dei flussi di cassa del private debt è una caratteristica che ben si sposa con le esigenze dei fondi pensione e delle compagnie assicurative, che devono far fronte a pagamenti periodici ai pensionati o agli assicurati. Per questo tipo di investitori, la prevedibilità – anche di lungo periodo – dei flussi di cassa è fondamentale. Nel futuro è ragionevole attendersi una maggiore diffusione dello strumento private debt nei portafogli degli investitori che già lo utilizzano e anche un arrivo di nuove tipologie di investitori, come ad esempio gli investitori Hnwi, mass affluent e, magari, anche retail. A fronte dell’ampliamento della platea degli investitori e della percentuale allocata a questa asset class è anche ragionevole ipotizzare una costante crescita del mercato secondario, un fenomeno che guardiamo con particolare attenzione. Ci saranno opportunità interessanti nel mercato secondario del private debt per gli investitori che già conoscono bene il settore”.

Come vede lo scenario in Europa per questa asset class?

“In Europa, così come negli Usa, il private debt sta conoscendo un periodo di crescita sostenuta e anche l’Italia ha fatto grandi passi avanti in termini di dimensione complessiva del mercato, di crescita dimensionale dei singoli fondi, del livello di sofisticazione dell’offerta e del numero di operatori. La discesa dei tassi di interessi non spaventa gli investitori in private debt, perché orientati a un’ottica di lungo termine. Come dicevo prima, si guarda soprattutto al premio di illiquidità tipico di questi investimenti, ovvero il premio, a parità di rischio, rispetto ai titoli quotati”.

Che trend avete individuato per il 2025 nel private debt?

“Pur nella generale incertezza, le prospettive per le aziende già in portafoglio appaiono positive: il recente calo dei tassi dovrebbe ridurre il peso del debito e facilitare il pagamento degli interessi, consentendo alle imprese di allocare le risorse finanziarie in modo efficace. Ci aspettiamo una sostanziale stabilità del premio per l’illiquidità a favore del private debt, sostenuto anche dal generale consolidamento globale del settore bancario tradizionale. E a proposito di consolidamento, anche gli investitori istituzionali continuano ad orientarsi verso collaborazioni con un numero più ristretto di asset managers, a causa dei crescenti oneri amministrativi, normativi e di compliance. Il fundraising resta sfidante con un numero limitato di asset manager di grandi dimensioni che riesce ad attrarre una quota percentualmente crescente di capitali. In conclusione, vediamo una continuazione della crescita del private debt, grazie alle caratteristiche del prodotto e guardiamo con particolare attenzione al mercato secondario”.

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