Milano celebra l’amore per l’arte primitiva di Picasso
In programma al Mudec di Milano fino al 30 giugno, la mostra ‘Picasso. La metamorfosi della figura’ propone al pubblico di leggere la vasta produzione artistica di Picasso alla luce del suo interesse per l’arte primitiva. Curato da Male’n Gual e Ricardo Ostale’, l’inedito progetto espositivo mette in scena una sessantina di opere – 40 delle quali realizzate dal Maestro spagnolo – che raccontano l’amore dell’artista per l’arte proto-iberica, dell’Africa e dell’Oceania.
L’acquisizione delle forme visive primitive, infatti, porta il genio di Malaga a trasformare le figure dando loro volumi sproporzionati e connotazioni eroiche come nel caso di ‘Les demoiselles d’Avignon’. La mostra offre una visione della costante rielaborazione pittorica di Picasso dell’arte nera che, per capacità espressiva, sensibilità deformante, forte plasticità e assoluta libertà dalle leggi prospettiche tradizionali, ebbe un un’influenza importante nel processo creativo dell’artista.
Articolato in cinque sezioni, il percorso della mostra si apre con una selezione di opere realizzate dall’artista nel 1906, sotto l’influenza dell’arte antica egiziana e delle sculture iberiche. A seguire l’olio su tela ‘Les demoiselles d’Avignon’, analizzato attraverso i 26 studi preparatori del taccuino ‘Quaderno n.7’, proveniente da Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo casa natal. Nell’allestimento ritroviamo anche ‘Femme Nue’, la celebre tela che precede ‘Les Demoiselles d’Avignon’, in arrivo direttamente dal Museo del Novecento.
In ‘Cubismi’ vengono esposte, a loro volta, alcune opere realizzate dopo il periodo ‘primitivista’, durante il quale Picasso e Braque danno vita al Cubismo assorbendo le influenze della statuaria iberica, delle maschere africane e del geometrismo di Cézanne. La scultura tribale Chamba mostra al pubblico la connessione diretta con il cubismo e con le opere cubiste di Picasso.
Nella sezione successiva si evidenzia, invece, il permanere nell’opera del Maestro degli stilemi dell’arte nera anche dopo l’abbandono della corrente cubista. È il caso di alcuni splendidi bozzetti per il Guernica e delle figure tragiche realizzate negli anni della guerra. Dopo una penultima sala che raccoglie i lavori realizzati tra il 1930 e il 1970, la rassegna si chiude con uno sguardo all’arte africana contemporanea. In esposizione ritroviamo opere di Romuald Hazoumè, Gonçalo Mabunda e Cheri Samba.
Prodotta da 24 Ore Cultura e promossa da Comune di Milano-Cultura con Fondazione Deloitte, ‘Picasso. La metamorfosi della figura’ è patrocinata da Ambasciata di Spagna in Italia e Istituto Cervantes di Milano. Disponibili all’interno del bookshop il catalogo della mostra insieme al volume monografico ‘Pablo Picasso’ curato da Francesco Poli.
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