Musk, la sua società d’intelligenza artificiale acquista X. “Sblocchiamo un potenziale immenso”

New York – Due anni e mezzo dopo aver acquistato il social X per 44 miliardi, Elon Musk ne ha annunciato la vendita. A se stesso, attraverso xAI, la startup di intelligenza artificiale che il miliardario sudafricano aveva lanciato nel 2023. Con un tweet sul proprio social Musk ha spiegato che la transazione è stata realizzata tutta attraverso azioni: xAI è stata valutata 80 miliardi di dollari, X 33 miliardi, il valore al netto dei debiti, che ammontano, secondo Musk, a 12 miliardi.

Il ceo della piattaforma social, Linda Yaccarino, ha commentato: “Il futuro non poteva essere più luminoso”. L’operazione permetterà a X di utilizzare pienamente il chatbot Grok, creato da xAI, e sfidare le intelligenze artificiali di OpenaAI (ChatGpt), Google (Gemini) e Meta (Llama). Ci sarà una maggiore competizione tra i social.

Il miliardario sudafricano aveva acquisito X nell’ottobre 2022 con l’intenzione di renderla una “app di tutto”, ma non ha mai raggiunto l’obiettivo. Adesso con il passaggio sotto l’altra compagnia, Musk punta a passare a una nuova fase. “Oggi – ha spiegato – compiamo ufficialmente il passo per combinare dati, modelli, capacità di calcolo, distribuzione e talento. Questa combinazione sbloccherà un enorme potenziale unendo le avanzate capacità e competenze di intelligenza artificiale di xAI con l’enorme portata di X”. La startup di intelligenza artificiale è stata lanciata nel 2023 e ha raccolto sei miliardi di dollari dagli investitori.

La nuova operazione ha scatenato sui social un dibattito, tra chi è entusiasta dell’espansione di Musk, uomo chiave nell’amministrazione guidata da Donald Trump, e chi teme che questa commistione renderà la piattaforma social ancora più un propulsone di propaganda, messaggi d’odio e informazioni false. La sinergia tra le due app era già un dato di fatto da mesi, da quando era risultato come i dipendenti di xAI fossero considerati anche di X, con i laptop della compagnia e lo stesso accesso ai codici base. Musk aveva sostenuto in passato che gli azionisti di X detenevano anche una quota del 25 per cento di xAI. Fino a poche settimane fa il valore di X era sceso da 44 a 9 miliardi, frutto del taglio del personale (fino all’80 per cento), delle continue falle al sistema, ma anche la svolta cospirazionista e di estrema destra di Musk, il suo schierarsi con i movimenti neonazi d’Europa e l’aver trasformato la piattaforma in un contenitore di odio e bullismo. Molti inserzionisti sono fuggiti, milioni di utenti sono andati via.

Pochi giorni fa la quotazione di X è risalita ai valori iniziali. Musk ha sempre mantenuto una certa enfasi sulla piattaforma, minimizzando il crollo di valutazione. “X – ha commentato adesso – è la piazza digitale dove oltre 600 milioni di utenti attivi vanno per trovare la fonte in tempo reale della verità assoluta e, negli ultimi due anni, è stata trasformata in una delle aziende più efficienti al mondo”. La startup xAI, invece, ha raccontato una volta il miliardario, è stata fondata per “comprendere la vera natura dell’universo”. In due anni la compagnia ha sviluppato modelli di linguaggio dell’IA. A giugno xAI ha annunciato l’intenzione di costruire un super computer a Memphis, Tennessee, per allenare Grok. Poi Musk è entrato nella campagna presidenziale, finanziando Trump, guidandolo alla vittoria e guadagnando un posto nel suo governo. Il nuovo X rafforzato dall’intelligenza artificiale entrerà probabilmente nella vita politica americana.

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