Pasqua, i prezzi dei prodotti tipici crescono del 6%

Uova di cioccolato, ovetti, colombe, pastiere, ma anche carni per ricette tipiche e fiori: da settimane, i prodotti pasquali affollano gli scaffali, ma secondo l’O.N.F. – Osservatorio nazionale Federconsumatori, sono tutti soggetti a rincari. Dalla rilevazione dell’associazione emerge che, nel 2024, vi è un aumento medio dei prezzi del 6% rispetto allo scorso anno. Il consiglio è ovviamente acquistare in modo mirato e consapevole per evitare sprechi e spendere il giusto, senza lasciarsi trarre in inganno dai colori sgargianti utilizzati per attirare l’attenzione. Ma ecco una lista dettagliata che mette a fuoco quali siano i principali aumenti.

In primis lievita il prezzo delle uova (mediamente +8,4%), con in testa gli ovetti (+12%) e i coniglietti di cioccolato (+19%). Nel settore dei prodotti da forno cresce il prezzo della pizza pasquale (+18%), in quello della carne il salame corallina (+12%), mentre agnello (+2%) e abbacchio (0%) risentono lievemente o per nulla del trend.

L’aumento maggiore, del +10,5%, riguarda i prezzi delle uova fresche. Passata la novità, si sono invece stabilizzati i prezzi dei macarons, che con i loro colori pastello sono spesso abbinati alle tavole decorate. Le tendenze della Pasqua 2024, nel campo delle ricette, sono soprattutto cupcake e biscotti decorati, con glasse e confettini variopinti e la pastiera rivisitata (al cioccolato o all’arancia). Altro elemento molto presente sulla tavola della tradizione sono i fiori: tulipani, ranuncoli e fresie, i cui costi però aumentano notevolmente, dal +7% al +12,5%.

Visti i tempi e la congiuntura macroeconomica, le famiglie non rinunceranno a pranzi e a viaggi, ma con un atteggiamento più attento a contenere le spese e improntato al fai da te. Chi deciderà di partire (circa 1 famiglia su 7 secondo le prime stime) resterà per oltre il 96% dei casi in Italia, riscoprendo le città d’arte e i piccoli borghi. Anche quest’anno solo 1 famiglia su 4 trascorrerà il pranzo di Pasqua o di Pasquetta fuori casa, preferendo soprattutto agriturismi e ristoranti dalla cucina tradizionale; in molti non rinunceranno, tempo permettendo, al consueto pic-nic o barbecue all’aperto.

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