Petrolio e gas, domanda debole ma la produzione cresce
La fotografia più recente del mercato energetico arriva dall’ultimo rapporto mensile dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che aggiorna a luglio 2025 le statistiche su petrolio e gas nei Paesi Ocse. I dati mostrano un quadro contrastato: la produzione continua a crescere, ma la domanda rimane debole, segnalando un mercato in fase di aggiustamento dopo le tensioni e i picchi del biennio 2022-2023.
Per quanto riguarda il petrolio, la produzione complessiva di greggio, Ngl (natural gas liquids) e materie prime per la raffinazione è aumentata del 3% rispetto a luglio 2024. Anche la produzione delle raffinerie ha segnato un lieve incremento, pari a +0,5% su base annua, segno di un’offerta stabile ma senza eccessi.
La domanda finale di prodotti petroliferi, misurata attraverso le consegne nette, è salita dell’1,3%, sostenuta in parte dalla ripresa dei trasporti e dal buon andamento stagionale del settore aereo. Nonostante ciò, i livelli di scorte restano elevati: a luglio 2025 le riserve complessive nei Paesi Ocse hanno registrato un incremento di 1,49 milioni di tonnellate rispetto a giugno, raggiungendo 467,5 milioni di tonnellate, uno dei valori più alti dell’ultimo anno.
Sul fronte del gas naturale, il trend è analogo: la produzione Ocse è cresciuta del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2024, mentre le importazioni sono aumentate del 7,8% e le esportazioni del 10,4%, segno di un commercio vivace favorito da prezzi più stabili e scorte abbondanti. Diversa, invece, la dinamica della domanda: i consumi complessivi di gas sono scesi dello 0,7% su base annua, proseguendo un calo che riflette in larga parte il rallentamento dell’industria pesante e un’estate meno calda del previsto in Nord America ed Europa.
Nel complesso, i dati Iea confermano un mercato energetico globale in equilibrio fragile: l’offerta resta ampia, sostenuta da produzioni record negli Stati Uniti e dal ritorno di capacità in Medio Oriente, ma la domanda energetica Ocse mostra segnali di stanchezza, frenata da crescita economica debole e da progressi nell’efficienza.
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