Sciopero per Gaza, Landini: “Il governo blocchi le armi per Israele, altrimenti è complice”

ROMA – “C’è una lettera del segretario mondiale del sindacato a tutti a tutti i parlamenti, a tutti i presidenti del consiglio, compresa la nostra, dove si chiede il riconoscimento dello Stato palestinese, di bloccare l’invio delle armi e gli accordi commerciali ma soprattutto si dice no alla corsa al riarmo. Non è il momento di spendere per le armi ma per i diritti e la qualità della vita delle persone”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, oggi a Catania a margine dell’assemblea della Cgil Sicilia sui temi dell’economia, del lavoro, dello sviluppo del Mezzogiorno e della pace.

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Il segretario chiede al governo di uscire dall’ambiguità sul Medio Oriente e attacca: “Io penso che quello del governo italiano non sia solo un atteggiamento morbido. Di fronte a quello che sta succedendo a Gaza devi decidere dove stai. Se non dici al governo israeliano che si deve fermare e le armi non gliele mandi più, ma invece gliele continuano a mandare, e non sospendi qualsiasi rapporto commerciale, in realtà diventi complice di quello che sta avvenendo”.

Mobilitazioni di solidarietà alla popolazione palestinese riempiranno l’Italia da Nord a Sud. Si parte oggi, venerdì 19 settembre, con lo sciopero indetto dalla Cgil, seguito al momento da quello di lunedì 22 proclamato dai sindacati di base. Tra i settori interessati spiccano i trasporti, la logistica e le infrastrutture.

“Quella cancellazione della dignità e del diritto del popolo palestinese come la dignità di qualsiasi altro popolo – ha aggiunto Landini – compreso quello israeliano di avere di uno Stato e quindi di avere una identità e di poter vivere in libertà e democrazia, oggi é messo in discussione. È necessario che si prendano dei provvedimenti”.

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“Alla critica che ci viene fatta che noi saremmo un sindacato che non si occupa dei lavoratori perché sciopera per la Palestina e per la pace, ricordo che la condizione per avere diritti per poter lavorare in pace ed aumentare i salari, è quella di essere in pace e non in guerra”, evidenzia il segretario della Cgil. “La logica della guerra – continua – sta già determinando un elemento che ci troveremo nella legge di bilancio. Se infatti il governo conferma l’impegno che ha preso con Europa e Stati Uniti, ovvero che da qui al 2035 bisogna portare la spesa per armi al 5% di Pil, significa che per i prossimi dieci anni noi ci impegniamo ad aumentare la spesa per le armi nel nostro Paese per cento miliardi. Come fai così ad aumentare i salari, ad investire sulla sanità, al diritto allo studio o nelle politiche industriali?”, chiede il segretario.

Garantiti treni e aerei

Lo sciopero della Filt Cgil – la Federazione dei Trasporti del sindacato – coinvolge tutte le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti, della logistica e infrastrutture, a esclusione dei settori come quello ferroviario, aereo, trasporto pubblico, marittimo sottoposti alla regolamentazione sugli scioperi.

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Una precisazione è dovuta. A fermarsi oggi non saranno i servizi pubblici essenziali regolati dalla legge 146, come i trasporti, la scuola e la sanità, per i quali l’astensione va proclamata con un anticipo più ampio. Per questo, come aveva spiegato Landini, “i tempi sono strettissimi”.

Le iniziative sono a livello territoriale, anche prevedendo assemblee, presidi e manifestazioni. “Lo sciopero di 4 ore a fine turno o nell’ambito della prestazione lavorativa interessa autisti di mezzi pesanti, driver e impiegati del trasporto merci e logistica, gli addetti del settore viabilità di Anas, società regionali e autostrade e gli addetti del Rent a Car, del noleggio senza conducenti, della gestione dei parcheggi”, spiega la Federazione dei trasporti della Cgil.

“Nei porti i lavoratori e le lavoratrici possono scioperare fino a un massimo di 24 ore, con l’esclusione di coloro che operano per imprese le cui attività possono in qualche modo coinvolgere i diritti delle persone costituzionalmente tutelati”.

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Lunedì 22 disagi anche su treni e trasporti locali

Diverso è il caso di lunedì 22. Per quella data, i sindacati di base Cub, Adl e Sgb hanno annunciato uno sciopero generale nazionale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata, con l’obiettivo di “per manifestare il sostegno incondizionato alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla e chiedere la tutela dei volontari impegnati a portare aiuti al popolo palestinese”. In questo caso, potrebbero essere coinvolti i trasporti pubblici, le scuole, le università e i lavoratori portuali.

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Per i trasporti ferroviari, Fs ha fatto sapere che lunedì lo sciopero interesserà il personale del gruppo dalla mezzanotte alle ore 23. Ancora nessun dettaglio per il momento sugli aerei, mentre è previsto che i lavoratori del trasporto pubblico locale, la logistica e il settore marittimo incrocino le braccia per 24 ore con varie modalità.

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