Shopping online, sette consumatori su dieci abbandonano il carrello virtuale prima dell’acquisto

In fase di e-shopping, ad abbandonare il carrello ‘virtuale’ senza perfezionare l’acquisto sarebbero in media più di 7 e-consumer su 10 (70,19%) e, nel 22% dei casi, si tratterrebbe di una reazione istintiva a un processo di checkout ritenuto troppo lungo e complesso. A rivelarlo uno studio internazionale sul cosiddetto ‘cart abandonment’ condotto nel 2024 da Baymard Institute secondo il quale, semplificando le loro procedure d’acquisto, gli e-tailer potrebbero incrementare il tasso di conversione di oltre il 35% per un controvalore – solo in Usa e Ue – di oltre 260 miliardi di dollari.

In base a una ricerca affine condotta da parte di Stripe che ha coinvolto le 800 aziende più importanti di e-commerce di Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Italia, il 94% dei flussi di pagamento sarebbe penalizzato da alcuni errori di fondo legati principalmente a: compatibilità con il ‘mobile shopping’, struttura dei moduli di pagamento, localizzazione e, soprattutto, fiducia degli e-consumer.

Secondo gli esperti della piattaforma di e-commerce open Saas BigCommerce, il miglioramento dell’esperienza del cliente in fase di checkout, con conseguente incremento dei tassi di conversione, passerebbe necessariamente attraverso l’adozione di pratiche ‘semplici e di buon senso’ quali sono: ottimizzazione dei pagamenti con i dispositivi mobili; incentivazione dei clienti alla creazione di un account personale; semplificazione dei passaggi necessari al perfezionamento degli acquisti; protezione e tutela assolute delle informazioni condivise online. “L’adozione di un processo d’acquisto veloce, intuitivo, fluido, sicuro e adatto alle esigenze del cliente non solo riduce l’abbandono del carrello – precisa Mark Howes, vice presidente Emea di BigCommerce – ma favorisce anche la creazione di relazioni forti e durature”.

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