Srm, cresce il commercio via mare. Gros Pietro: “Due miliardi al Sud”
MILANO – Il commercio via mare globale è aumentato del 2,1% nel 2024, raggiungendo 12,6 miliardi di tonnellate e crescerà in un range tra lo 0,2% nel 2025 e +1,5% nel 2026. Nel nuovo rapporto Srm (Intesa Sanpaolo) “Italian Maritime Economy” si legge che la situazione di incertezza dell’economia globale, a causa di guerre e dazi, non ferma la crescita. E il Mediterraneo mantiene la sua centralità: i 25 principali porti del Mare Nostrum hanno movimentato lo scorso anno 62 milioni di TEU, con una crescita del 5,1%.
Le tensioni geopolitiche hanno ridisegnato la geografia dei traffici, incentivando le rotazioni per il Capo di Buona Speranza. Il trend è quello di una “regionalizzazione” delle rotte: le crisi geopolitiche e l’applicazione dei dazi spingono gli importatori a riorganizzare le catene di approvvigionamento. Il calo degli scambi commerciali fra Usa e Cina innescherà una significativa deviazione del trade: ulteriore incentivo alla crescita delle rotte regionali.
Nell’occasione della presentazione del rapporto, a Napoli, è intervenuto il presidente Gian Maria Gros-Pietro: “Siamo la prima banca anche in quest’area del Paese, come dimostra il forte impegno in termini di erogazione del credito alle nostre imprese e famiglie clienti in questi territori che nel primo trimestre di quest’anno è stato pari a circa 2 miliardi di euro e vogliamo essere in prima fila nel sostenere il grande potenziale dell’economia italiana nel Mezzogiorno”, ha detto. Sottolineando anche la volontà di sostenere “il cluster marittimo nell’affrontare le sfide che lo attendono” e ricordando: “Siamo l’unica banca ad avere un centro studi specializzato nell’economia marittima, come SRM e ne siamo orgogliosi”.
Inevitabile una riflessione sui dazi che sono “un lodo per incassare tributi e compensare una cronica deficienza negli scambi internazionali degli Stati Uniti, ma questo significa mettere in crisi la globalizzazione”.
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