Stellantis, Elkann in Parlamento il 19 marzo
TORINO – Il presidente di Stellantis andrà in audizione in Parlamento il 19 marzo. Lo ha annunciato il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Alberto Luigi Gusmeroli, che ha incontrato John Elkann a Milano. Un colloquio durante il quale si è evidenziata la necessità di una collaborazione sinergica fra istituzioni e azienda con lo scopo di individuare strategie di intervento che tutelino i posti di lavoro e la competitività italiana nel comparto dell’auto. Scopo dell’audizione di Elkann? Presentare un quadro esaustivo delle attività di Stellantis in Italia, anche in seguito alla chiusura del tavolo di lavoro presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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Già dopo la fine del tavolo al Mimit, guidato dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, il presidente di Stellantis, che dopo l’uscita di scena dell’ad Carlos Tavares a inizio dicembre ha preso la guida del comitato esecutivo che governerà il gruppo italo-francese fino all’arrivo del nuovo amministratore delegato, aveva annunciato al presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, l’intenzione di intervenire in commissione a Montecitorio. Elkann ribadirà le linee guida del piano Italia, presentato al ministero delle Imprese il 17 dicembre dal capo Europa di Stellantis Jean-Philippe Imparato, rispetto agli stabilimenti Stellantis nel Paese: modelli, tempi, piattaforme e prospettive. E risponderà poi alla sollecitazioni dei parlamentari. Già l’ex ad Tavares era stato ad ottobre in Commissione.
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La prima reazione politica alla scelta della data è quella di Avs, forza mai tenera con il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa nel 2021. A intervenire è la capogruppo in commissione Attività Produttive, Francesca Ghirra. “Finalmente, dopo richieste insistenti da parte di tutte le opposizioni, il capo di Stellantis Elkann ha trovato tempo per venire in Parlamento. Ne siamo lieti. Preoccupa fortemente l’assenza di un piano di rilancio dell’industria dell’auto e rumore su ulteriori spostamenti di produzione anche nell’America trumpiana. Speriamo che il presidente di Stellantis smentisca queste dicerie”.
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