Turismo d’affari, dati in chiaroscuro. “Movimento in ripresa, ma non ancora ai livelli pre-covid”

“Il turismo d’affari è in netta ripresa ma non ha ancora raggiunto i livelli pre-covid”. Lo spiega la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, sulla base degli ultimi dati dell’Osservatorio Turistico del Politecnico di Milano, diffusi a gennaio scorso. Spicca una tendenza: la spesa per i viaggi d’affari cresce e si stima un ulteriore aumento del 15% per il 2024.

Nel 2023 la spesa delle imprese italiane nel segmento business travel supera i 21 miliardi di euro e torna sopra i livelli pre-pandemia in anticipo di 2 anni rispetto alle prime proiezioni fatte dai travel manager nel 2020. Al contrario, il numero di trasferte resta però ancora distante dai livelli del 2019: una forbice che evidenzia il ruolo cruciale dell’aumento dei prezzi negli ultimi anni. Le medio-grandi aziende italiane continuano a lavorare sul fronte della sostenibilità dei viaggi d’affari, sebbene con gradazioni diverse. A fronte di un 20% che non presta alcuna attenzione al tema, il restante 80% sta intraprendendo azioni come la selezione di fornitori, la partecipazione a programmi di compensazione o l’incentivo ai viaggiatori a scegliere soluzioni più sostenibili.

“Il business travel registra un aumento complessivo del 16% nel 2023, una ripresa che però non chiude il gap con il 2019”, è la fotografia dell’Osservatorio Turistico del Politecnico di Milano. Inoltre i prezzi per i viaggi d’affari sono in netto aumento, trainati dall’aumento dei prezzi del comparto aereo e dei trasporti in generale (+26%). Insomma, l’eredità della pandemia, avendo rivoluzionato il modo di lavorare con l’esplosione del fenomeno delle videocall, che nella emergenza hanno sostituito convegni, appuntamenti congressuali, eventi in presenza, e in qualche modo anche le fiere, si fa ancora sentire non solo nello smart working.

Dall’Osservatorio Turistico del Politecnico di Milano, che ha affrontato questi temi, al Travel Innovation Day, emerge nel dettaglio che il settore industriale è al primo posto ma il terziario segue sui mercati intercontinentali (19%). Le trasferte per attività commerciali aumentano del 18% dal 2019, indicando un positivo segnale di ripresa nonostante gli incontri virtuali.

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