Turismo, nel 2024 in Italia le destinazioni culturali toccano il 63,2% delle presenze
Il turismo culturale consolida la ripresa del settore turistico italiano, superando in molti casi i livelli pre-pandemici. I dati aggiornati al 2024 evidenziano il trend positivo che ha caratterizzato l’andamento della fruizione di intrattenimento culturale e ricreativo. Crescono dell’11,6% rispetto al 2023, e del 6,6% rispetto al 2019 i fruitori dei teatri, ma anche la stagione dei concerti vive un momento di boom, segnando un +14,5% sull’ultimo anno e del +20% sul quinquennio. Meno ampia la crescita del trend di fruizione di musei e mostre (+3,5% vs 2023, e +3,8% vs 2019) e quella dei siti archeologici e monumenti (+4,4% sul 2023 e del +10,7% sul 2019). Nel comparto del cinema, nonostante nel 2024 la fruizione sia cresciuta del +11,7% sul 2023, si registra una variazione negativa del -9% rispetto al 2019. Sono le generazioni più giovani (tra i 6 e i 24 anni) a dimostrarsi più interessate a partecipare alle attività culturali, con livelli di adesioni in media superiori al 10% a quelli della popolazione nel suo complesso. A spiegarlo il 21esimo Rapporto Annuale di Federculture 2025.
Nello specifico, nel 2024 i musei statali hanno registrato 60,8 milioni di visitatori per un valore di introiti lordi pari a 382 milioni di euro. Si tratta di valori mai registrati in precedenza e superiori non solo rispetto a quelli del 2023 (+5,4% visitatori, + 21,7% introiti), ma anche rispetto al 2019 (+11% e +57,6%). Tra i siti statali a far la parte del leone ci sono i musei autonomi (44,7 milioni di visitatori e 316 milioni di incassi lordi). In testa il Colosseo, sempre il sito più visitato d’Italia, che nel 2024 vede aumentare i propri visitatori del 20% sul 2023 e del 93,4% rispetto al 2019.
I comuni a vocazione culturale toccano il 63,2% delle presenze, con un’incidenza del 57% del totale della componente turistica straniera. L’aumento dei flussi turistici è trainato infatti dalle presenze straniere che, secondo i dati Istat, nel 2024 hanno raggiunto i 254 milioni (+8,4% rispetto al 2023).
L’Italia è uno dei Paesi al mondo più ricchi di Festival: si contano almeno 3mila iniziative su tutto il territorio. Anche la nomina a Capitale italiana della cultura ha un effetto immediato in termini di turismo culturale. Già in seguito alla designazione si produce spesso un effetto positivo, con l’aumento di arrivi rispetto all’anno precedente che è mediamente del +5%. Considerando l’anno del titolo, l’incremento medio è del +16% in termini di arrivi turistici e del +12% delle presenze. Questo effetto non si esaurisce e ha un’onda più o meno lunga negli anni successivi, con un aumento medio degli arrivi nell’ordine del 15% e del 9% nel secondo anno.
Secondo Istat per l’anno 2024 si stimano 843mila occupati in ambito culturale, pari al 3,5% dell’occupazione totale. Questo dato posiziona l’Italia al di sotto della media comunitaria (3,8%) e in linea con i valori di altri Paesi, come Spagna, Ungheria, e Polonia (3,6%) che si trovano al ventesimo posto nella classifica dei Paesi Ue. Rispetto agli altri Paesi Ue, l’occupazione culturale in Italia coinvolge meno la fascia d’età più giovane: la quota dei 15-29enni è pari al 12,8% (vs 18,1% della media europea). Questa percentuale posiziona il nostro Paese al penultimo posto nella graduatoria UE. Viceversa, la quota di occupati over50 è pari al 38,6% e colloca l’Italia al primo posto della classifica, vicino a Germania e Bulgaria. Quasi la metà di coloro che svolgono una professione di ambito culturale ha un’occupazione indipendente (46,3%) contro una media europea al di sotto del 32%.
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