Unicredit, l’Ue pronta a bocciare il governo italiano sull’uso del golden power

MILANO – Bruxelles boccia il golden power che il governo italiano ha opposto a Unicredit sull’ops lanciata da piazza Gae Aulenti su Banco Bpm. Lo riferisce in una nota Bloomberg, che anticipa la decisione dell’Unione europea.

Nella giornata di oggi, dopo una riunione della Commissione Ue, dovrebbe arrivare il provvedimento della DgComp, la divisione concorrenza guidata dalla spagnola Elena Ribera, che dà il suo parere vincolante sul golden power emesso lo scorso 18 aprile dal governo italiano.

In questo provvedimento sarà sancito, scrive la Bloomberg, ”che il governo italiano non ha diritto di incidere sull’operazione di acquisizione di Unicredit sul banco Bpm. Secondo le regole del blocco europeo solo Bruxelles ha il potere legale di imporre condizioni sull’operazione”. In Borsa, entrambi i titoli hanno fatto un balzo in avanti: Banco Bpm a +3,16%, mentre Unicredit a +1,36%.

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L’offerta di Unicredit su Bpm e il golden power

Il Dpcm del 18 aprile aveva dato un via libera con prescrizioni a Unicredit, imponendo paletti molto stringenti. L’uscita della banca milanese dalla Russia entro nove mesi, il mantenimento nella banca fusa dello stesso rapporto depositi/impieghi del banco Bpm per tre anni, il divieto a vendere titoli del debito pubblico italiani da parte della controllata Anima, fino a incidere sull’attività di project financing.

Il governo italiano, guidato dal Mef che ha la titolarità della materia bancaria, ha imposto tutto ciò sulla base del fatto che il settore del risparmio è strategico e le prescrizioni servono a tutelare la sicurezza nazionale.

L’art. 21.4 del Regolamento europeo

In effetti l’art. 21 comma 4 del regolamento europeo sulla concorrenza dice che gli Stati membri possono intervenire solo per tutelare interessi pubblici, come la sicurezza nazionale appunto. Ma spetta alla Ue e in particolare alla DgComp, nell’ambito del procedimento sulla concorrenza, decidere cosa rientra nell’alveo della sicurezza nazionale, anche considerando che la legge italiana sul golden power è stata molto ampliata negli anni 2020 e 2021 negli anni del Covid.

Tra l’altro il provvedimento della DgComp è immediatamente esecutivo e quindi a questo punto spetta al governo appellarsi, se lo ritenesse opportuno, alla Corte di Giustizia europea.

Unicredit, il governo ora è pronto a rivedere il golden power. Dubbi su prestiti e Russia

L’intervento della Ue, già atteso la settimana scorsa, arriva in un momento delicato per il risultato finale dell’Ops di Unicredit. Domani, 9 luglio, è attesa la riunione del Tar proprio per esprimersi sulla materia golden power e a questo punto potrebbe essere probabile un rinvio di una settimana per recepire il provvedimento della Ue.

Poi si vedrà se Andrea Orcel e il cda di Unicredit decideranno di andare avanti con l’Ops, visto che la decisione della Ue è immediatamente esecutiva. Oppure se cercherà di arrivare a un compromesso con il governo italiano che potrebbe riscrivere il provvedimento Golden power in modo da essere compatibile con il dettato della Ue. Anche se nelle settimane scorse il ministro Giancarlo Giorgetti è stato sempre categorico nel riferire che il Dpcm non è modificabile.

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