Bbc, Trump annuncia una causa fino a 5 miliardi. E sulle mail di Epstein: “Non so nulla”
LONDRA – Come a un tavolo di poker, Donald Trump rilancia: “Farò causa per diffamazione alla Bbc, chiederò tra 1 e 5 miliardi di dollari di danni”, ha detto venerdì sera il presidente ai giornalisti a bordo dell’Air Force One. In precedenza, aveva minacciato di portare in tribunale la radiotelevisione pubblica del Regno Unito per ottenere un indennizzo di un miliardo: ora esige fino a cinque volte di più. “Presenteremo la causa la prossima settimana”, afferma il capo della Casa Bianca.Trump ha inoltre dichiarato che nel corso di questo weekend parlerà della vicenda al telefono con il primo ministro britannico Keir Starmer, lasciando intendere che il leader laburista sarebbe “imbarazzato” dal comportamento della Bbc.
In realtà, finora Downing Street l’ha difesa, smentendo la tesi del presidente americano secondo cui l’emittente trasmette soltanto “fake news”. Un concetto che il capo della Casa Bianca ha invece ribadito nella breve conversazione sul suo aereo con i giornalisti: “Devo farlo”, ha osservato a proposito della causa per diffamazione. “Sono degli imbroglioni. Mi hanno messo in bocca parole che non ho detto”.
Anche questo non è esatto. Al centro della polemica c’è un programma del settimanale televisivo Panorama trasmesso nel novembre 2024, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. All’interno del documentario, un breve spezzone aveva montato il controverso discorso di Trump del 6 gennaio 2021 in modo che potesse sembrare che il presidente esortasse esplicitamente i suoi sostenitori a dare l’assalto al Congresso, per impedire al parlamento di certificare la vittoria di Joe Biden nelle presidenziali del novembre precedente: assalto che poi avvenne, provocando violenze, vittime, arresti e un processo di impeachment contro Trump da parte del Congresso (la sua destituzione non fu approvata perché non ottenne la necessaria maggioranza di due terzi dei voti).
Le parole messe in bocca a Trump dalla Bbc, “combattete, scatenate l’inferno”, sono state effettivamente pronunciate dal presidente. Come risultato del montaggio scorretto, venuto alla luce solo di recente per le rivelazioni di un ex-dirigente della Bbc, il direttore generale della Bbc e la direttrice delle news hanno dato le dimissioni. Reagendo alle rivelazioni, all’inizio di questa settimana la Casa Bianca ha dato un ultimatum alla Bbc: chiedere scusa per l’errore, ritirare il documentario dall’etere e versare un non precisato risarcimento a Trump per i danni che gli sarebbero stati così causati.
Giovedì la Bbc ha inviato una lettera di scuse al presidente e reso noto che il programma non sarà più disponibile sulle proprie piattaforme, ma si è rifiutata di pagare un risarcimento. Non lo ha fatto, spiega un comunicato, per cinque ragioni: il documentario non è mai stato trasmesso negli Stati Uniti, bensì soltanto nel Regno Unito; non ha causato danni concreti a Trump, visto che egli è stato lo stesso rieletto presidente; il montaggio scorretto non è il risultato di un intento deliberato di danneggiarlo, ma soltanto per accorciare un discorso di più di un’ora; lo spezzone non va considerato in sé, ma nell’ambito di un programma di un’ora, nel quale sono state trasmesse anche numerose voci a sostegno della tesi di Trump secondo cui non aveva incitato i suoi seguaci ad assaltare il Congresso; infine qualsiasi opinione su questioni di pubblico interesse è ampiamente protetta dalle leggi americani in materia di diffamazione. Trump può fare causa alla Bbc soltanto negli Usa, perché in Gran Bretagna le cause per diffamazione devono essere presentate entro dodici mesi dal fatto, mentre nel caso della trasmissione in questione è trascorso più di un anno. Si vedrà se, come nel poker, il rilancio di Trump è un bluff o se il presidente pensa veramente di poter vincere una causa del genere. L’opinione dominante degli esperti è che sarebbe molto difficile per lui prevalere in una corte di giustizia. “Sembra un’operazione teatrale, più interessata a risultati politici che legali”, commenta Prateek Swaika, un avvocato specialista di processi simili, sul Financial Times, “allo scopo di ottenere una condanna della Bbc non da parte dei giudici ma da parte dell’opinione pubblica o di distrarre l’opinione pubblica da altri problemi”.
Un risultato politico lo ha già ottenuto, con le dimissioni dei vertici della Bbc e una campagna della destra britannica contro la “zietta”, come gli inglesi chiamavano la radiotelevisione di stato, accusata di non essere imparziale. Ma nei sondaggi la maggioranza della popolazione continua a considerarla il più attendibile mezzo di informazione.
Intanto interrogato a bordo dell’Air Force One sul caso Epstein, nel quale il nome di Trump compare più volte citato nelle mail del noto finanziere pedofilo, il presidente ha dichiarato di non saperne nulla. “Non ne so nulla. Lo avrebbero reso pubblico molto tempo fa”, ha detto ai giornalisti che gli chiedevano cosa intendesse il finanziere in un’e-mail del 2019, in cui affermava che Trump “ovviamente sapeva delle ragazze”.
“La vera domanda – ha aggiunto – è cosa intendesse lui dopo aver passato tutto quel tempo con Bill Clinton, con il presidente di Harvard Larry Summers e con tutte le altre persone con cui trascorreva il tempo. Jeffrey Epstein e io abbiamo avuto un pessimo rapporto per molti anni. Ma lui vedeva anche un punto di forza nel fatto che io fossi presidente”.
Ha anche affermato di non aver “pensato a una grazia” per Ghislaine Maxwell, la complice di Epstein condannata a 20 anni di carcere.
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