Cibo e farmici, gli ospedali israeliani si preparano a ricevere gli ostaggi:“Sfida senza precedenti”
GERUSALEMME — Quattordici mesi fa, nonostante la tensione alle stelle e i momenti difficili, per una settimana ogni giorno fu una festa. Furono liberate famiglie, donne, e bambini, Israele e il mondo si fermarono a guardare commossi le immagini che arrivavano dagli ospedali dello Stato ebraico, Ohad Munder, nove anni, che correva all’impazzata nel corridoio verso il padre, Ran Katz Asher, cinque, che spiegava che il suo sogno di tornare a casa si era avverato in un abbraccio…
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