Gaza, 29 morti in un raid. E Israele vuole inglobare Rafah nella zona cuscinetto
Sono almeno 29 i morti accertati al momento, tra cui 3 bambini, in un attacco israeliano nel quartiere di Shujaiya, nella parte orientale della città di Gaza. Lo scrive al Jazeera, aggiungendo che i corpi e i feriti vengono trasportati all’ospedale arabo al-Ahli, mentre decine di palestinesi risultano intrappolati fra le macerie di almeno 10 edifici bombardati dall’Idf. Ottanta persone sono disperse al momento, 55 sono ricoverate in ospedale. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver “colpito un importante terrorista di Hamas, responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di attacchi terroristici” nella zona, senza fornirne il nome. Prima dell’attacco, ha aggiunto l’Idf, sono state adottate diverse misure per attenuare i danni ai civili.
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L’incorporamento di Rafah
Intanto l’esercito israeliano si sta preparando a incorporare la città di Rafah e i quartieri circostanti, nel sud di Gaza, nella zona cuscinetto che sta istituendo lungo il confine. E’ quanto rivela Haaretz, citando fonti a conoscenza del progetto. L’area, una fascia situata tra la rotta Philadelphi a sud e la rotta Morag a nord, ospitava circa 200 mila palestinesi prima della guerra. Nelle ultime settimane, tuttavia, l’area è diventata quasi completamente deserta in seguito alla ripresa delle operazioni militari e delle vaste distruzioni. L’esercito ha invitato i civili rimasti a evacuare e a trasferirsi nella zona umanitaria designata lungo la costa, attorno a Khan Yunis e nella zona di Muwasi.
Finora l’Idf si è astenuto dall’incorporare grandi città come Rafah nella zona cuscinetto realizzata lungo il confine della Striscia. Un’espansione tale comporta implicazioni significative, sottolinea Haaretz: non solo copre un’area molto vasta, circa 75 chilometri quadrati, cioè più o meno un quinto della Striscia, ma separarla trasformerebbe di fatto Gaza in un’enclave all’interno del territorio controllato da Israele, isolandola dal confine egiziano.
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Secondo fonti della Difesa, non è ancora stato deciso se l’intera area verrà semplicemente designata come zona cuscinetto interdetta ai civili, come è stato fatto in altre parti della zona di confine, oppure se la zona verrà completamente bonificata e tutti gli edifici demoliti, di fatto cancellando la città di Rafah.
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