Guerra Israele – Hamas, le notizie del 29 giugno
In caso di attacco israeliano al Libano l’Iran inizierà una “guerra di annientamento” contro il “regime sionista”. Lo scrive su X la rappresentanza dell’Iran all’Onu.
Ma – ha detto ieri il Pentagono – una soluzione diplomatica in Libano è ancora possibile. Ed è il modo migliore per evitare una guerra più ampia.
Guerra Israele – Hamas: la diretta no stop
Dossier – Sentieri di guerra
Il premier libanese: “Israele fermi i raid nel Sud del Libano”
Iran, guerra di annientamento se Israele attacca il Libano
Katz all’Iran, ‘regime che ci minaccia merita distruzione’
“L’Iran minaccia oggi di distruggere Israele se Israele risponderà pienamente agli attacchi di Hezbollah dal Libano. La mia risposta all’Iran è chiara: 1) Se Hezbollah non cessa il fuoco e non si ritira dal sud del Libano, agiremo contro di lui con tutta la forza fino a quando la sicurezza non sarà ripristinata e i residenti potranno tornare alle loro case; 2) Un regime che minaccia la distruzione merita di essere distrutto”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.
Lega Araba rimuove Hezbollah da lista gruppi terroristici
Il segretario generale aggiunto della Lega araba, Hossam Zaki, afferma che l’organizzazione ha smesso di riferirsi a Hezbollah come a una “organizzazione terroristica”. In una dichiarazione televisiva sul canale egiziano Al-Qahera News, il giorno dopo aver concluso la sua visita a Beirut, Zaki ha affermato: “Gli stati membri della lega hanno concordato che l’etichetta di Hezbollah come organizzazione terroristica non dovrebbe più essere utilizzata”.
L’11 marzo 2016, la Lega Araba aveva classificato il gruppo libanese Hezbollah come “organizzazione terroristica”, con riserve da parte di Libano e Iraq, e aveva invitato a “cessare di promuovere l’estremismo e il settarismo, ad astenersi dall’ingerenza negli affari interni dei Paesi e a trattenere qualsiasi sostegno al terrorismo e ai terroristi nella regione”.
Hamas, nessun progresso nei colloqui con Israele per tregua
Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, ha affermato che non ci sono stati progressi nei colloqui per il cessate il fuoco con Israele sulla guerra a Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Hamas è ancora pronto ad “affrontare positivamente” qualsiasi proposta di cessate il fuoco che ponga fine alla guerra, ha detto Hamdan in una conferenza stampa a Beirut. Secondo il funzionario di Hamas, la carestia continua a minacciare la vita dei palestinesi nella Striscia, soprattutto a Gaza City e nelle aree settentrionali, e ha incolpato Israele di non consentire l’arrivo di cibo, acqua, medicine e carburante. “Molte organizzazioni internazionali hanno confermato che la popolazione della Striscia di Gaza, che conta 2,3 milioni di persone, ha bisogno della consegna di almeno 500 camion di aiuti al giorno”, ha detto Hamdan.
Ynet: “Prossimi giorni critici per la trattativa sul cessate il fuoco”
Fonti hanno detto che i prossimi giorni saranno “critici” per la trattativa sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito il sito Ynet secondo cui gli Usa e i mediatori di Egitto e Qatar dovranno esercitare “molta pressione” su Hamas per ottenere una risposta positiva da parte del leader della fazione a Gaza Yahya Sinwar alla road map rilanciata dal presidente Biden. Le stesse fonti hanno tuttavia avvisato che “con Sinwar nessuno sa la risposta”. Se si raggiungesse una tregua a Gaza, questo – secondo le stesse fonti – avrebbe un beneficio anche sul conflitto a nord con gli Hezbollah.
Il premier libanese: “Israele fermi i raid nel Sud del Libano”
Il Premier libanese Najib Mikati sollecita Israele a porre fine ai suoi raid contro Hezbollah nel sud del Paese, oltre che la sua campagna militare a Gaza. “Abbiamo sempre chiesto la pace e la nostra scelta è la pace e l’attuazione della risoluzione dell’Onu 1701 (per la demilitarizzazione della zona fra la Libea blu al confine israeliano e le zone del Libano a sud del fiume Litani, zone in cui possono essere presenti solo unità della missione Unifil o delle forze libanesi, ndr). Israele deve porre fine ai suoi ripetuti attacchi nel Libano e fermare la guerra a Gaza. E tutti devono attuare la risoluzione 2735 (sulla proposta di accordo per il cessate il fuoco a Gaza, ndr)”, ha dichiarato. “Siamo al fianco dei libanesi. La resistenza fa il suo dovere, il governo fa il suo dovere e il nostro obiettivo è quello di proteggere il Paese in ogni senso della parola”, ha aggiunto Mikati, sostenuto da Hezbollah.
Idf, lanciati tre missili anticarro dal Libano, nessun ferito
Tre missili anticarro sono stati lanciati dal Sud del Libano contro il Nord di Israele, senza fare feriti. Lo hanno riferito le forze armate israeliane, precisando che uno è caduto vicino a Tel Hai, mentre gli altri nei pressi della comunità di Misgav Am. L’esercito ha risposto con colpi di artiglieria.
Attacco ad ambasciata Israele a Belgrado, ucciso assalitore
A Belgrado c’è stato un tentativo di attacco all’ambasciata di Israele, nel quale è rimasto ferito un poliziotto. L’assalitore è stato ucciso, secondo quanto afferma il governo serbo. Secondo la Tv serba Rts, l’attentatore ha usato una balestra, con la quale è stato ferito il gendarme.
Idf, scontri a Shejaiya e Rafah, uccisi miliziani
Numerosi miliziani palestinesi sono stati uccisi dalle truppe israeliane nell’ultimo giorno di combattimenti nel quartiere Shejaiya di Gaza City, a Rafah – nel Sud della Striscia – e nell’area del corridoio Netzarim, nel centro dell’enclave. Lo riferiscono le Forze israeliane di Difesa. A Shejaiya, dove la 98a Divisione dell’Idf ha lanciato una nuova operazione mirata due giorni fa, “molti terroristi” sarebbero stati uccisi in scontri a fuoco. Le truppe avrebbero anche localizzato un deposito di armi in una scuola. Sempre a Shejaiya i droni dell’aeronautica hanno colpito obiettivi, tra cui diverse cellule di uomini armati che avevano pianificato di attaccare le truppe israeliane. A Rafah i soldati della 162esima divisione hanno eliminato diversi miliziani, mentre l’aeronautica ha colpito diverse strutture dei miliziani, compresi pozzi di tunnel. Nel corridoio Netzarim, infine, le truppe della 99esima divisione dell’Idf hanno ucciso altri miliziani con le mitragliatrici e guidando gli attacchi aerei. Sempre nel centro di Gaza è stato colpito un sito utilizzato per il lancio di missili anticarro.
Premier Libano a confine Sud, lavoro per riportare calma
Il primo ministro ad interim del Libano Najib Mikati ha affermato, durante un tour nel Sud del Paese, che sta lavorando per raggiungere la calma al confine.
Denunciando una “guerra psicologica” in atto con Israele, il leader di Beirut ha sottolineato come “l’esercito sia il muro del Libano. Se l’esercito non fosse presente nel Libano meridionale, gli esami non potrebbero svolgersi”.
Gaza, nuovo bilancio sale a 37.834 morti
Il ministero della Sanità del governo di Hamas, il movimento islamista che governa la Striscia di Gaza, ha annunciato un nuovo bilancio di 37.834 morti nel territorio palestinese dall’inizio della guerra con Israele, quasi nove mesi fa. Almeno 69 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha dichiarato in un comunicato, aggiungendo che 86.858 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.
Il 66% degli israeliani vuole Netanyahu fuori dalla vita politica
Circa due terzi degli israeliani credono che il primo ministro Benjamin Netanyahu dovrebbe lasciare la politica e non cercare la rielezione. Secondo un sondaggio diffuso da Channel 12, il 66% degli intervistati non vuole che il presidente israeliano concorra alle future elezioni, contro il 27% che approva e il restante 7% che non si sbilancia. La popolarità di Netanyahu è crollata in seguito allo scoppio della guerra a Gaza. Da quasi nove mesi ogni fine settimana in Israele si scatenano proteste per chiedere le sue dimissioni e l’indizione di elezioni anticipate. Molti israeliani accusano il primo ministro di prolungare l’offensiva nella Striscia esclusivamente per i propri interessi politici. Netanyahu ha diversi processi pendenti per corruzione che sono stati congelati a causa del conflitto nell’enclave palestinese. Allo stesso modo, il sondaggio indica che l’85% degli israeliani vorrebbe la creazione di una commissione statale d’inchiesta per esaminare i fallimenti che hanno consentito gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Il governo Netanyahu blocca da mesi la creazione di questo organismo.
Agenzia Wafa, 6 morti in bombardamenti notturni su Gaza
Sei persone, due delle quali bambini, sono state uccise in attacchi aerei sulla città di Gaza durante la notte. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa secondo cui le forze israeliane hanno sparato con artiglieria e lanciato attacchi aerei in diverse aree della Striscia, compresi i campi profughi nel centro dell’enclave, Rafah, Khan Yunis e Gaza City.
Usa, nuova formula per accordo: pressing su Egitto e Qatar per ok di Hamas
Gli Stati Uniti hanno redatto un nuovo testo, una nuova formulazione di alcuni passaggi della proposta di accordo tra Israele e Hamas nel tentativo di concludere l’intesa che porti a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall’attacco del 7 ottobre in Israele. Lo rivela Axios, che cita tre fonti secondo cui negli ultimi giorni l’Amministrazione Biden ha presentato un “nuovo linguaggio” nel tentativo di ridurre le distanze tra Israele e Hamas. Secondo le fonti, il lavoro degli Usa, con i mediatori di Egitto e Qatar, si concentra sull’articolo 8 della proposta che riguarda i negoziati che dovrebbero partire tra Israele e Hamas con l’attuazione della prima fase dell’accordo per stabilire le condizioni esatte per la seconda fase, che prevede una “calma duratura” a Gaza.
Iran, guerra di annientamento se Israele attacca il Libano
In caso di attacco israeliano al Libano l’Iran inizierà una “guerra di annientamento” contro il “regime sionista”: è allo studio il “pieno coinvolgimento di tutti i fronti della resistenza”. Lo scrive su X la rappresentanza dell’Iran all’Onu.
“Nonostante l’Iran consideri la propaganda del regime sionista sull’intenzione di attaccare il Libano una guerra psicologica, se lanciasse un’aggressione militare su vasta scala, inizierà una guerra di annientamento. Tutte le opzioni, compreso il pieno coinvolgimento di tutti i fronti della Resistenza, sono sul tavolo”, si legge nel messaggio.
Usa, abbattuti 7 droni Houti nello Yemen in 24 ore
Le forze americane hanno distrutto nelle ultime 24 ore sette droni e una stazione di controllo mobile nelle aree controllate dagli Houti nello Yemen: lo ha reso noto su X l’esercito statunitense. “È stato stabilito che i droni e la stazione di controllo a terra rappresentavano una minaccia imminente per gli Stati Uniti, le forze della coalizione e le navi mercantili nella regione – si legge in un messaggio del Comando centrale -. Queste azioni sono state intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure”. “Il continuo comportamento maligno e sconsiderato degli Houti, sostenuti dall’Iran, minaccia la stabilità regionale e mette a repentaglio la vita dei marinai nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden”, conclude Centcom.
Pentagono: Usa non stanno preparando evacuazione cittadini da Libano
Gli Stati Uniti non si stanno preparando a evacuare i cittadini statunitensi o il personale militare dal Libano. Lo ha affermato la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh. “Non vogliamo vedere una guerra regionale più ampia, vogliamo vedere un allentamento delle tensioni” ha aggiunto precisando che una soluzione diplomatica in Libano è ancora possibile. Lo riporta il Jerusalem Post.
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