Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi. Media: “16 morti in raid israeliano a Rafah, gli Usa trattano con l’Ue per la gestione del valico di Rafah”
Spagna, Norvegia e Irlanda riconosceranno ufficialmente lo Stato palestinese dal 28 maggio. Lo spagnolo Sanchez ha detto che il premier israeliano Netanuahu ‘mette in pericolo’ la soluzione dei due Stati, non ha un progetto di pace e la sua politica ha provocato ‘solo dolore e distruzione a Gaza’. In risposta, Israele ha richiamato gli ambasciatori: ‘È una ricompensa al terrorismo’, dice Natanyahu. Diffuso il filmato di cinque soldate israeliane sequestrate da Hamas il 7 ottobre. Legate, insanguinate, insultate.
Dossier – Sentieri di guerra
Cairo, i negoziati tra Israele e Hamas riprenderanno “nelle prossime ore”
Protezione civile: 26 morti in due raid israeliani in una casa e una moschea a Gaza
Media: 16 morti in un raid israeliano a Gaza
Telefonata Austin-Gallant: “Discusso attacco a Rafah”
Nuovo raid di Israele in Libano: “Ucciso terrorista che fabbricava le armi di Hezbollah”
L’esercito israeliano ha confermato che in un raid questa mattina su Nabatieh, nel Libano del sud, è stato ucciso “il terrorista di Hezbollah Muhammad Ali Nasser Faran, responsabile della fabbricazione di armi”. “In questi anni – ha spiegato il portavoce militare – Faran è stato responsabile della fabbricazione di armi strategiche e specializzate per Hezbollah. L’eliminazione di Faran – ha proseguito – è parte della attività dell’esercito e delle forze di sicurezza di impedire agli Hezbollah l’accumulo di armi da parte di Hezbollah destinate all’uso negli attacchi contro civili e comunità israeliane”
Libano, drone israeliano uccide un professore delle medie e ferisce tre studenti
Un professore libanese di scuola media è stato ucciso oggi nel sud del Libano in un attacco aereo israeliano, nel quale sono rimasti feriti giovani studenti di una scuola media nella regione meridionale di Nabatiye. Lo ha riferito l’agenzia governativa libanese Nna, secondo cui un drone israeliano ha colpito l’autovettura sul quale viaggiava il professor Muhammad Nasser, 35 anni, mentre si recava stamani alla scuola lungo la strada che collega Nabatiye a Kfardjal. Nello stesso attacco sono rimasti feriti tre studenti di 11, 12 e 13 anni che si trovavano in uno scuolabus in marcia lungo la stessa strada. I tre giovani studenti sono stati ricoverati all’ospedale di Nabatiye, fa sapere l’agenzia Nna.
Altri 10 studenti sono ancora sotto choc a seguito del bombardamento aereo israeliano contro lo scuolabus nel quale viaggiavano.
Cairo, i negoziati tra Israele e Hamas riprenderanno “nelle prossime ore”
I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza riprenderanno “nelle prossime ore” al Cairo, dopo che il gabinetto di guerra dello Stato ebraico ha dato il via libera all’invio di una delegazione. Lo hanno riferito fonti di sicurezza egiziane, sottolineando che “l’Egitto ha ricevuto una comunicazione in cui la parte israeliana chiede la ripresa dei negoziati per una tregua a Gaza e lo scambio di ostaggi” per i prigionieri palestinesi.
Idf: 30 lanci dal Libano nel Nord di Israele
L’esercito israeliano ha affermato che circa 30 proiettili sono stati lanciati dal Libano contro le città del nord dove avevano suonato le sirene. Secondo l’Idf, alcuni proiettili sono stati intercettati e altri sono caduti in aree aperte. Non si segnalano feriti. Hezbollah si è assunta la responsabilità dell’attacco, affermando di aver lanciato razzi Katyusha contro una base militare nel nord di Israele vicino a Safed.
Protezione civile: 26 morti in due raid israeliani in una casa e una moschea a Gaza
E’ di 26 morti il bilancio di due raid aerei israeliani su Gaza City, lanciati prima dell’alba. Lo ha riferito il portavoce della Protezione civile nella Striscia, Mahmud Bassal, precisando un attacco ha colpito la casa di una famiglia, uccidendo 16 persone, mentre altre 10 sono morte quando nel secondo attacco è stata colpita una moschea.
Yellen (Usa): preoccupa la minaccia israeliana di tagliare trasferimenti alle banche palestinesi
La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, è preoccupata per la minaccia da parte di Israele di tagliare i legami tra le banche palestinesi e le loro banche corrispondenti israeliane, una mossa che chiuderebbe una linea vitale cruciale per l’economia palestinese. Yellen ne ha parlato in una conferenza stampa a Stresa prima dell’inizio dei lavori del G7 dei ministri finanziari. “Gli Usa e i loro partner – ha detto – devono fare tutto il possibile per aumentare l’assistenza umanitaria ai palestinesi a Gaza, ridurre la violenza in Cisgiordania e stabilizzare l’economia della Cisgiordania”. Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato ieri che Israele potrebbe non rinnovare la deroga che scade l’1 luglio e consente alle banche israeliane di elaborare pagamenti in shekel per servizi e salari legati all’autorità palestinese. “Questi canali bancari sono cruciali per elaborare transazioni che permettono quasi 8 miliardi di dollari l’anno di importazioni da Israele, inclusi elettricità, acqua, carburante e cibo, oltre a facilitare quasi 2 miliardi di dollari l’anno di esportazioni da cui dipendono i mezzi di sostentamento dei palestinesi,” ha detto Yellen. “Il mio team e io abbiamo anche avviato un dialogo diretto con il governo israeliano per sollecitare azioni che rafforzerebbero l’economia palestinese e, a mio avviso, la sicurezza stessa di Israele”.
Università di Torino, interrotta l’occupazione del rettorato degli studenti pro Palestina
I manifestanti pro Palestina hanno interrotto stamani l’occupazione del Rettorato dell’università di Torino e hanno annunciato nello stesso tempo un ritrovo a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, per partire poi in corteo, senza annunciare al momento modalità e orari dell’iniziativa. “Accogliamo con soddisfazione il segnale di disponibilità dato dalla protesta pro Palestina che ha interrotto l’occupazione del Rettorato” è la risposta dell’ateneo. “Il dialogo – prosegue l’Università in una nota – continua, alla ricerca di una soluzione che debba coniugare l’esigenza di funzionalità degli spazi istituzionali e la loro piena agibilità, la ripresa delle regolari attività didattiche in presenza laddove negate con l’altrettanto giusta e necessaria libertà di espressione e di manifestazione democratica del pensiero”.
Norvegia: “Il riconoscimento della Palestina è un sostegno al piano di pace”
Il ministro degli Esteri norvegese, Espen Barth Eide, ha affermato che il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte del suo Paese, insieme a Spagna e Irlanda, rappresenta un sostegno ai palestinesi e “una soluzione politica al conflitto”. I tre Paesi europei formalizzeranno questo riconoscimento il 28 maggio. “Pochi giorni prima, a Bruxelles si terranno diversi incontri riguardanti la Palestina e Israele. L’obiettivo è sostenere un piano di pace nella regione”, ha spiegato il politico laburista in un’intervista telefonica con El País. Rispetto alle tempistiche del riconoscimento il ministro ha affermato che “il momento perfetto non si è mai verificato”. “Fino a poco tempo fa, pensavamo che dovesse essere un accordo bilaterale, il risultato di un processo negoziale. Ma la situazione sul campo è peggiore che mai. Ora vediamo l’opportunità di creare una speranza di pace. Diversi Paesi arabi, insieme ad alcuni europei, hanno avanzato l’idea che un processo irreversibile verso uno Stato palestinese possa essere combinato con solide garanzie di sicurezza per Israele, incoraggiando il rafforzamento dell’Autorità nazionale palestinese e la smobilitazione di Hamas”, ha spiegato il ministro che si è detto poi fiducioso che “altri Stati seguiranno presto l’esempio” di Norvegia, Irlanda e Spagna. “Forse la prossima settimana”, ha aggiunto.
Idf: trovati missili e lanciarazzi nel cimitero di Rafah
Le truppe della Brigata Givati dell’Idf che operano nella parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, hanno localizzato missili e lanciarazzi appartenenti ad Hamas in un cimitero. Lo hanno riferito le forze di difesa israeliane come riportato dal Times of Israel. I soldati hanno reso noto anche di aver individuato anche una serie di “siti sotterranei” utilizzati dai miliziani di Hamas.
Iran: a migliaia per ultimo saluto a Raisi prima di sepoltura
Migliaia di iraniani si sono riuniti nella città di Birjand per dare l’ultimo saluto al presidente Ebrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero domenica scorsa insieme al ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian e ad altre sei persone, mentre tornavano dall’inaugurazione di una diga.
Drone colpisce auto nel Libano, morti 2 Hezbollah
Un’auto è stata colpita e distrutta in un attacco con drone sulla strada Choukine-Nabatiye nel sud del Libano. Lo riferiscono media locali. Immagini circolate sui social mostrano l’auto completamente avvolta dalle fiamme. Secondo Haaretz, nell’attacco sono stati uccisi due esponenti di Hezbollah.
Media: Egitto al lavoro per rilanciare negoziati
I mediatori egiziani stanno sondando il terreno per vedere se riescono a riavviare i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo sugli ostaggi. Lo ha riferito il quotidiano arabo filo-Qatar al-Araby al-Jadeed, che cita una fonte egiziana vicina al Cairo, secondo cui sarebbero in corso contatti con “tutte le parti attive”.
Poche ore fa, il gabinetto di guerra israeliano ha dato il via libera ai negoziatori per continuare i colloqui volti a raggiungere un accordo, nonostante la mancanza di progressi nelle ultime settimane e gli attriti tra Israele ed Egitto.
Gabinetto Israele: “Negoziatori proseguano i colloqui”
L’ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che il Gabinetto di guerra – la cui riunione è terminata la notte – ha dato mandato ai negoziatori israeliani di proseguire i colloqui per una tregua a Gaza e una accordo per il rilascio degli ostaggi. Secondo fonti al corrente della riunione, il mandato affidato ha “un maggiore grado di manovra” rispetto ai precedenti. Fonti egiziane – citate dai media arabi – hanno fatto sapere che il Cairo sta prendendo contatti “con tutte le parti attive”.
Media: bilancio operazione Israele a Jenin sale a 12 morti
Un palestinese di 30 anni è morto per le ferite riportate durante l’incursione israeliana nel campo profughi di Jenin, facendo salire a 12 il bilancio delle vittime dell’incursione militare durata giorni. Lo riporta Al Jazeera citando Wafa. Tra le altre vittime ci sono quattro bambini, un insegnante e un medico.
Hamas: “Video delle soldatesse rapite è stato manipolato”
Il video che mostra cinque soldatesse israeliane rapite da Hamas il 7 ottobre “è stato manipolato e l’autenticità di ciò che contiene non può essere confermata”. A sostenerlo è Hamas che in una dichiarazione rilanciata da Al Jazeera ha affermato che “le donne soldato sono state trattate secondo l’etica della nostra resistenza e non è stato dimostrato alcun maltrattamento nei confronti dei soldati in questa unità”. Secondo il gruppo, la clip fa parte della promozione di Israele di “narrazioni falsificate”. Nel video, una delle frasi ripetute dai miliziani alle donne è “cani, vi schiacceremo tutti” e ancora “siete belle sioniste”.
Media: nuove linee guida Israele per negoziati con Hamas
Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato all’unanimità nuove linee guida per i suoi negoziatori nel tentativo di rilanciare i colloqui su un accordo di tregua con Hamas, secondo il sito web di notizie israeliano Walla.
Da parte sua l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato solo che nella sua ultima riunione di ieri sera il gabinetto di guerra dello Stato ebraico ha ordinato alla sua squadra “di continuare i negoziati per la restituzione degli ostaggi” israeliani ancora nella Striscia di Gaza.
Media: 16 morti in un raid israeliano a Gaza
Attacco delle forze israeliane nelle città di Gaza e Rafah nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Fonti locali riferiscono che sono 16 i morti, tra cui 10 bambini e diversi i feriti, a seguito del bombardamento nel quartiere di Al-Daraj, nel centro di Gaza City. Un altro bombardamento ha interessato la città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. Un altro attacco delle forze israeliane è avvenuto nel campo di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, provocando la morte di 8 persone.
Austin a Gallant: “Concludere negoziati con l’Egitto”
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha chiesto al ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant di “concludere i negoziati con l’Egitto e di riaprire il passaggio a Rafah per far riprendere il flusso di aiuti dall’Egitto attraverso Kerem Shalom”. Lo riporta una nota del dipartimento della Difesa americana. Nel corso della telefonata Austin ha cercato di affrontare sia le questioni umanitarie sia quelle militari, con l’obiettivo di proteggere maggiormente i civili a Gaza.
Telefonata Austin-Gallant: “Discusso attacco a Rafah”
Il segretario alla Difesa americana Lloyd Austin ha discusso con il suo omologo israeliano Yoav Gallant il “modo migliore per sconfiggere Hamas a Rafah e minimizzare i danni ai civili” e “ridurre gli effetti delle operazioni militari a Gaza”. Lo riporta una nota del Pentagono. Nel corso della telefonata, Austin ha ribadito le “forti obiezioni Usa alla vergognosa richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di arrestare i leader israeliani”.
“Usa tratta con Ue per gestione valico di Rafah”
L’amministrazione Biden è in trattative con un’organizzazione della Ue per garantire l’apertura del valico di frontiera di Rafah a Gaza dopo l’offensiva israeliana. Lo rivela Politico citando due fonti, tra cui un alto dirigente dell’amministrazione Usa. Per superare il braccio di ferro tra Israele ed Egitto, Washington propone di coinvolgere una terza parte neutrale: la missione di assistenza alle frontiere dell’Unione europea al valico di Rafah.
L’organizzazione precedentemente operava al confine di Gaza, ma ha sospeso le sue operazioni nel 2007 dopo che Hamas ha preso il controllo della Striscia.
Colombia aprirà ambasciata a Ramallah
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha incaricato il suo ministro degli Esteri, Luis Gilberto Murillo, di avviare le procedure per l’apertura di un’ambasciata presso la Palestina nella città di Ramallah. La decisione, ha spiegato Murillo, permetterà di completare la formalizzazione delle relazioni bilaterali tra i due Paesi dopo il riconoscimento ufficiale della Palestina deciso l’8 agosto 2018. Il capo della diplomazia colombiana ha precisato che questa misura è stata presa coerentemente con la posizione che la Colombia ha assunto fin dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Il presidente Petro, ha ancora detto, “è stato tra i primi ad avvertire che a Gaza era in corso un genocidio, pur condannando anche le azioni di Hamas”. La Colombia, per decisione del capo dello Stato, ha rotto le relazioni con Israele l’1 maggio scorso.
Onu: “Onorare diritto all’autodeterminazione palestinesi”
Il segretariato generale dell’Onu non ha voluto entrare nello specifico riguardo la decisione di Norvegia, Irlanda e Spagna di riconoscere lo Stato palestinese, ma ha confermato l’impegno delle Nazioni Unite per onorare il diritto palestinese all’autodeterminazione. “Queste – ha commentato il portavoce, Stephane Dujarric, rispondendo alla domanda di un giornalista – sono decisioni sovrane di Stati membri. Da parte nostra, il segretario generale continuerà a lavorare per una soluzione di ‘due Stati’, Israele e Palestina, perchè vivano in pace e sicurezza uno accanto all’altro, e per onorare il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese”.
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