L’esercito di Israele si dice “rammaricato per le vittime non coinvolte direttamente nel conflitto” e annuncia un’inchiesta sul bombardamento all’ospedale Nasser di Khan Younis in cui sono state uccise più di 20 persone, tra queste 5 giornalisti. Dura la reazione delle Nazioni Unite: “Ospedali e giornalisti non sono bersagli”.

Con il blocco del traffico in direzione sud sull’autostrada Ayalon di Tel Aviv, è iniziata, in Israele, la giornata di protesta organizzata dai familiari degli ostaggi: “Netanyahu boicotta l’accordo”. Attesa per oggi la riunione del gabinetto di sicurezza.

La guerra in Medio Oriente, gli approfondimenti

Dossier – Sentieri di guerra