Kiev tra shock e rassegnazione conta i morti su piazza Maidan. “Non crediamo al negoziato”

KIEV — Il germe della speranza era nascosto lì dove ogni notte ronzano, ossessivi, i droni. Nel quartiere Solomyansky, al terzo piano di un edificio moderno lungo una strada invasa dal traffico della capitale ucraina. Sergey e Igor indicano il telefono sul tavolo della scrivania: «Da qualche settimana, da quando si parla di cessate il fuoco e di pace, finalmente ha ricominciato a squillare».

Guerra

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