La stretta di Trump a giornalisti e studenti stranieri: visti più brevi e controllo dei social

The Donald ha deciso: meno giornalisti stranieri negli Usa. Secondo alcuni media, dopo aver avviato un piano di deportazione di massa per espellere gli immigrati irregolari, l’amministrazione ha ora puntato l’attenzione sull’immigrazione legale, con una profonda revisione dei visti destinati ai membri della stampa, agli studenti e ai partecipanti a programmi di scambio culturale.

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Per i giornalisti il visto durerà otto mesi, mentre in passato era di cinque anni. Poi il termine era stato ridotto a un anno, ma con proroga senza limiti. Adesso, invece, la situazione appare più complessa. Il dipartimento per la Sicurezza interna ha dichiarato che la stampa estera, se la restrizione diventerà esecutiva, avrà diritto a un’estensione fino a otto mesi, ma non oltre la durata dell’attività o dell’incarico temporaneo. “È brutale”, dichiarano alcuni corrispondenti. Altri definiscono la stretta “antidemocratica”. Per i cittadini cinesi la durata del visto sarà, invece, di novanta giorni, mentre per gli studenti e quelli coinvolti negli scambi culturali non più di quattro anni. Ma è già molto più severa la pratica di rilascio dei permessi per queste categorie: dopo le proteste studentesche ProPal che hanno infiammato molti atenei americani, il rilascio del visto viene concesso solo dopo una verifica dei social.

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