Lo scranno nella basilica papale e la preghiera ecumenica in Sistina: Carlo e Camilla da Leone XIV
Per la prima volta dallo scisma di Enrico VIII, il re che nel 1534 ruppe i rapporti con Roma per poter sposare Anna Bolena, un sovrano britannico pregherà insieme a un Papa e avrà il suo scranno in una basilica papale.
Il “royal confrater”
Leone XIV accoglierà re Carlo oggi in visita ufficiale in Vaticano e con lui parteciperà in cappella Sistina a una preghiera ecumenica. Non solo: in una mossa estremamente simbolica, il Pontefice concederà al monarca, che è anche capo della Chiesa d’Inghilterra, il titolo di “royal confrater”, confratello reale della basilica di San Paolo fuori le Mura, con tanto di scranno permanente.
Agenda fitta
Carlo e Camilla – sposata con rito cattolico in prime nozze con Andrew Parker Bowles – sono arrivati ieri sera a Roma, ma il programma è concentrato tutto nella giornata odierna, quando i sovrani inglesi saranno ricevuti dal Papa nel palazzo apostolico. Il momento clou sarà la preghiera ecumenica congiunta che Carlo e Leone presiederanno nella cornice della Cappella Sistina, cinque secoli dopo lo strappo di Enrico VIII, “riflettendo il tema dell’Anno Giubilare: camminare insieme come ‘Pellegrini di Speranza’”, puntualizzano da Buckingham Palace.
Nella circostanza verrà cantato anche l’inno di Sant’Ambrogio nella traduzione di San John Henry Newman, convertitosi al cattolicesimo, che sarà proclamato Dottore da Leone XIV il primo novembre. Il programma continua con un evento nella Sala Regia dedicato alla “cura del creato”, “che riflette la comune attenzione di papa Leone e di Sua Maestà verso la protezione della natura”, sottolineano da Londra. Nel primo pomeriggio i reali inglesi andranno a San Paolo Fuori le Mura.
Uno scranno reale
Nella basilica papale sull’Ostiense – luogo di culto cattolico caro in passato ai sovrani sassoni e con il motto dell’inglese Ordine della Giarrettiera già inciso nello stemma dell’abbazia – nel coro monastico verrà disposto uno scranno (in gergo tecnico, stallo) d’ora in poi riservato al re britannico. Se il presidente francese è tradizionalmente protocanonico d’onore del Capitolo lateranense a San Giovanni, ora un altro capo di Stato sarà di casa in un’altra basilica papale come “confratello reale” (“royal confrater”), riconoscimento del legame spirituale tra il capo della Chiesa anglicana e il romano Pontefice.
“Ut unum sint”
Legame che, ha sottolineato monsignor Flavio Pace, segretario del dicastero vaticano per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, “non è stato distrutto” dopo lo scisma di cinque secoli fa, ma ora viene rinsaldato. Lo scranno porta iscritto lo stemma di re Carlo e il motto ecumenico “Ut unum sint”, la preghiera che l’evangelista Giovanni rivolge al Signore perché tutti gli uomini siano uniti nella fede. Un portavoce del Foreign Office sottolinea che, “in un periodo di instabilità e conflitti a livello globale, la relazione del Regno Unito con la Santa Sede è più importante che mai. La Santa Sede è stata un attore fondamentale sulla scena internazionale, promuovendo la pace, misure efficaci per contrastare il cambiamento climatico e la promozione della dignità umana”.
Il commiato di Francesco
Alla fine della giornata re Carlo visiterà il pontificio collegio Beda, ossia il seminario cattolico inglese a Roma, e la regina Camilla incontrerà sei suore dell’Uisg (Unione internazionale delle superiori generali) impegnate pastoralmente nel potenziamento delle donne in tutto il mondo. La visita di Stato in Vaticano di Carlo e Camilla doveva avvenire originariamente nell’aprile scorso, durante quella nella Repubblica italiana ospiti del presidente Sergio Mattarella. Ma poi venne rinviata per le precarie condizioni di salute di Papa Francesco, che però ricevette comunque i sovrani britannici, in forma privata, dieci giorni prima di morire.
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