Malaga, addio alle botticelle. “Le aboliremo entro fine anno, troppo caldo e stress per i cavalli”

Sul lungomare di Malaga, i turisti ammirano le acque del Mediterraneo da una carrozza trainata da cavalli. L’immagine è un grande classico delle località turistiche del sud della Spagna, ma anche, seppure in misura meno eclatante, di quelle del centro-sud italiano, Roma inclusa. Nella capitale della Costa del Sol, però, i calessini non saranno altro che un ricordo. Il Comune ha infatti deciso di porre fine alla pratica.

“È molto bello, vedi Malaga in un modo completamente diverso”, racconta all’agenzia di stampa France Presse Anastasia, una turista di 47 anni appena scesa da una di queste carrozze. “Sono sicuro che aiuta la città ad attirare più persone”, dice Robert, 46 anni, anche lui entusiasta dopo una passeggiata. La pratica, che esiste ancora in alcune città dell’Andalusia, viene però sempre più aspramente criticata dai difensori della causa animale e da una fetta crescente dell’opinione pubblica, locale e no.

Il caso Roma e gli asini di Santorini

Fenomeno tutt’altro che nuovo nella mappa del turismo globale, che sempre più spesso registra polemiche, fino in qualche caso allo scontro, tra i cosiddetti botticellari (come vengono chiamati a Roma i proprietari-gestori di carrozze adibite al trasporto di turisti) e i difensori dei diriti degli animali. Da Santorini, dove il caso riguarda gli asini impiegati nel trasporto di bagagli e persone sulla “verticale” che conduce dal porto al borgo, alla stessa Capitale, che l’estate scorsa ha votato un progetto di riconversione in carrozzine elettriche: l’idea è quella di trasformare le residue licenze – ormai una ventina scarsa – in licenze taxi o appunto per veicoli turistici con motore a emissioni zero.

I cavalli che trainano le carrozze “devono fare viaggi enormi”, ha spiegato Concordia Marquez, fondatrice del rifugio Tutti i cavalli del mondo, situato a una trentina di chilometri da Malaga. “Devono andare nel luogo dove trascorrono la notte, poi tornare (a Malaga) a ‘lavorare’”, continua. Sottolinea anche le temperature estremamente elevate estive nel sud della Spagna: “A Malaga il termometro può arrivare fino a 40 o 45 gradi. È disumano far lavorare un cavallo in queste condizioni”.

Caldo e traffico all’origine del provvedimento

In effetti, il comune ha addotto l’argomento del benessere degli animali per motivare la sua decisione. Ma non è il solo.”Ciò che cerchiamo è il benessere degli animali, ma dobbiamo anche renderci conto che a Malaga, prima, c’era molto più spazio per la circolazione (di queste carrozze). Ma con i lavori realizzati negli ultimi 20 anni, tutto ciò che rimane è il parco e parte del lungomare”, spiega María Trinidad Hernandez, assessora alla mobilità della città.

L’obiettivo non è una novità poiché sin dal 2015 il comune aveva annunciato di voler porre fine a questa pratica turistica entro il 2035. I tempi sono stati quindi notevolmente accelerati. “All’epoca c’erano 55 licenze, ne sono rimaste 25”, continua Hernandez. “Oggi quello che vogliamo è anticipare il tutto di 10 anni (fino al 2035) al 2025”.

Ancora 25 licenze da revocare

L’amministratruce locale aggiunge che sono ancora in corso “trattative” con i titolari delle ultime licenze per raggiungere un accordo. “Abbiamo negoziato a lungo, abbiamo risposto al 99% delle richieste dei proprietari di carrozze, ma non appena il municipio avrà preso la decisione (…) revocheremo queste licenze”, promette.

Le carrozze trainate da cavalli non scompariranno del tutto dal paesaggio di Malaga. Alcune dovrebbero continuare a circolare con modalità ad hoc, con. «Scompariranno le licenze comunali, il vagone turistico che prendiamo e paghiamo come se fosse un taxi», spiega l’assessore. Ma “durante le feste e i periodi in cui viene utilizzata per tradizione, la carrozza continuerà ad esistere”.

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