Siria, nell’enclave degli sconfitti dove i russi smobilitano: “Temiamo la vendetta”

JABLEH — I russi padroni della Siria ripiegano nella ridotta degli sconfitti. I tre soldati che pattugliano l’ingresso della base navale di Tartus, sulla costa, hanno le facce tese. «Net, net», dicono solo, «andate via». Due berline stazionano poco distante, ne escono due uomini sulla sessantina e ben vestiti.

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