Sud Corea, il presidente Yeol destituito. Con la legge marziale violò la costituzione

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è stato destituito dall’incarico per aver ha “violato” la Costituzione dichiarando la legge marziale a dicembre. Lo ha deciso la Corte costituzionale nella sentenza che ha confermato l’impeachment del capo dello Stato. Yoon “non ha solo dichiarato la legge marziale, ma ha commesso atti che violano la Costituzione e la legge, tra cui la mobilitazione delle forze militari e di polizia per impedire all’Assemblea nazionale di esercitare la sua autorità”, ha affermato la corte nella sua sentenza.

Il tentativo di svolta autoritaria del presidente conservatore in carica dal 2022 durò poco meno di sei ore: maggioranza e opposizione votarono per l’annullamento della misura mentre migliaia di cittadini si radunarono davanti al Parlamento. Da subito la misura non sembrò collegata alle ostilità con la Corea del Nord, ma alla volontà di reprimere le opposizioni interne.

Il partito dell’ex presidente ha accettato il verdetto e ha rimosso definitivamente dall’incarico il leader accusato di aver tentato un colpo di Stato. “È deplorevole, ma il Peoplès Power Party accetta solennemente e rispetta umilmente la decisione. Ci scusiamo sinceramente con il popolo”, ha affermato il deputato ed esponente di spicco del partito Kwon Young-se.

Il leader dell’opposizione, Lee Jae-myung, da parte sua, ha accolto con entusiasmo il verdetto: “Yoon ha minacciato il popolo e la democrazia con le pistole e i coltelli affidatigli dal popolo, ed è stato licenziato”, ha affermato Lee, che secondo i sondaggi è il favorito alle elezioni che dovranno tenersi entro 60 giorni.

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