Terremoto di magnitudo 6.8 al largo delle Curili in Russia

Un terremoto di magnitudo 6.8 è stato registrato intorno alle 7:30 ora italiana al largo delle isole Curili, tra la penisola russa della Kamchatka e l’isola giapponese di Hokkaido. A quanto riferito dall’Ingv, il sisma ha avuto epicentro a quasi 15 chilometri di profondità.

Intanto è tornato attivo nella Kamchatka il vulcano Kracheninnikov, che ha eruttato per la prima volta da oltre 450 anni pochi giorni dopo il potente terremoto che ha colpito la penisola russa. Ne ha dato notizia l’ufficio locale del ministero delle Situazioni di emergenza.

Dalla montagna, alta più di 1.800 metri, si è levata una colonna di cenere che ha raggiunto i 6 chilometri, si legge in un post su Telegram. “La nube si è diffusa verso est, verso l’Oceano Pacifico”, ha spiegato il ministero, dove non ci sono aree abitate e non si segnalano turisti.

La penisola della Kamchatka, che conta una trentina di vulcani attivi, è una delle regioni sismiche più attive del pianeta, nel punto di incontro tra le placche tettoniche del Pacifico e del Nord America. Secondo il Global Volcanism Program dello Smithsonian, l’ultima eruzione registrata del Kracheninnikov risale al 1550. Il risveglio arriva dopo l’eruzione nella stessa zona del Kliuchevskoi, il vulcano più alto dell’Eurasia, pochi giorni fa.

Entrambe le eruzioni seguono il terremoto di magnitudo 8,8 di mercoledì nella Kamchatka, uno dei più forti mai registrati nella storia.

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