Trump sull’altro canale: oltre a Panama vuole transito gratuito anche a Suez
New York – Dopo il Canale di Panama, quello di Suez. Al ritmo di una dichiarazione clamorosa al giorno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invocato per gli Usa il diritto a navigare gratis il Canale di Suez. “Alle navi americane – ha scritto sul suo social, Truth – sia militari sia commerciali, dovrebbe essere permesso di navigare gratuitamente lungo il Canale di Panama e quello di Suez. Quei canali non esisterebbero senza gli Stati Uniti d’America”. “Ho chiesto al segretario di Stato Marco Rubio – ha aggiunto – di occuparsene immediatamente”.
Da Panama il 40 per cento dei container americani
Il Canale di Panama è da tempo un obiettivo del tycoon: attraversa la parte più stretta dell’istmo tra Nord e Sud America, permettendo alle nave di muoversi più velocemente tra l’oceano Atlantico e il Pacifico. Da qui, lungo il canale artificiale di 82 chilometri, passa ogni anno circa il 40 per cento dei container americani. Gli Stati Uniti hanno completato la costruzione del canale all’inizio del ventesimo secolo, concedendo poi a Panama il controllo di questa importante arteria marittima nel 1999. Trump ha più volte rivendicato il diritto a riprendersi il Canale, arrivando anche a suggerire la possibilità dell’impiego della forza. Poi, nei mesi scorsi, è stato annunciato un accordo con Panama anche se non è stato mai spiegato nei dettagli. Trump aveva annunciato che le navi americane sarebbero passate gratis, ipotesi poi smentita dal governo panamense. Le parole di oggi di Trump confermano che l’annuncio dell’accordo non era basato sui fatti.
Il commercio da Suez vale il 12% di quello mondiale
Il Canale di Suez è invece una novità nel risiko trumpiano ed è altrettanto importante perché rappresenta uno dei passaggi più strategici al mondo: collega il Mediterraneo al Mar Rosso, permettendo alle navi di andare dall’Europa all’Asia, e viceversa, senza dover circumnavigare l’Africa, passando dal Capo di Buona Speranza. Questo passaggio accorcia di circa 7mila chilometri il viaggio. Il 12 per cento del commercio mondiale passa da qui. Il canale è un’infrastruttura chiave di 193 chilometri per il trasporto di petrolio, gas naturale e merci messe nei container.
Chi controlla o influenza il Canale può avere un enorme potere economico, strategico e politico. Ma appartiene all’Egitto ed è una delle principali fonti di reddito per il governo egiziano. Dietro l’annuncio di Trump potrebbe esserci la necessità di ridurre l’impatto drammatico dei dazi, ma anche mettere le mani sulla regione del Medio Oriente, dove il tycoon, sostengono da tempo i media americani, vorrebbe fare grossi investimenti. Lui e i suoi amici miliardari sognano mega insediamenti turistici a ovest e a sud di Suez. Il progetto di trasformare Gaza nella Riviera sul Mediterraneo resta uno dei progetti immobiliari più ambiziosi.
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