Un’altra chat mette nei guai Pete Hegseth: condivideva piani di guerra con moglie e fratello
Dal chatgate dell’Atlantic alla nuova chat su Signal: al centro ancora una volta i segreti di guerra, la sicurezza degli Stati Uniti e l’uomo che dovrebbe garantirla, il ministro Pete Hegseth. L’ex veterano, ex conduttore televisivo, ora a capo di uno dei più importanti dicasteri del mondo, ha condiviso, in una chat privata, notizie riservate su attacchi. Ma la Casa Bianca ribadisce la posizione sul capo del Pentagono, come ha affermato la portavoce Karoline Leavitt spiegando che Donald Trump lo sostiene fortemente.
Nella nuova chat di gruppo di Signal “Defense | Team Huddle” c’erano suo fratello Phil, l’avvocato Tim Parlatore (legale e confidente di Hegseth), e anche la moglie del capo del Pentagono, Jennifer Rauchet, ex produttrice di Fox News, il cui ruolo ingombrante è già stato al centro di discussioni e polemiche (ha accompagnato il marito in viaggi ufficiali dove ha incontrato funzionari stranieri). Nessuno di loro ha incarichi al Pentagono, ruoli nella Difesa, e nessuno dovrebbe avere informazioni così delicate per la sicurezza degli Stati Uniti.
Il New York Times sostiene che il Segretario della Difesa ha condiviso dettagli sugli attacchi contro gli Houti, tra cui gli orari dei voli per gli F/A-18 “Super Hornet”. Nella chat è probabile ci fossero Dan Caldwell che Darin Selnick, consiglieri senior e confidenti di Hegseth che sono stati messi in congedo amministrativo e licenziati la scorsa settimana dal Pentagono, dopo essere stati accusati di “divulgazione di informazioni non autorizzate”.
Un mese fa il chatgate con il direttore di Atlantic
Neanche un mese fa era scoppiato il chatgate quando Jeffrey Goldberg, direttore del magazine americano The Atlantic aveva ricevuto su una chat la notizia che gli Stati Uniti avrebbero bombardato gli Houti nello Yemen. La fonte era affidabile: era sempre lui, il capo del Pentagono Pete Hegseth.
I documenti condivisi con i funzionari su Google Drive
Ma la scarsa riservatezza e la sciatteria nel maneggiare informazioni delicate non sono un’esclusiva del governo Trump. Secondo il Washington Post molti documenti riservati – tra i quali la Planimetria della Casa Bianca, il posto che dovrebbe essere più inaccessibile al mondo o almeno lo è nei film – sono stati condivisi per errore con oltre 11mila dipendenti federali. Sotto accusa funzionari governativi, in carica sia durante l’amministrazione Trump che quella Biden: avrebbero condiviso impropriamente materiale sensibile. A commettere l’errore alcuni dipendenti della General Services Administration (GSA),l’agenzia che fornisce supporto amministrativo e tecnologico alla macchina federale. Sarebbe stata una cartella condivisa tramite Google Drive, contenente file riservati, a finire erroneamente nelle caselle email di oltre 11.200 impiegati dell’agenzia.
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