A San Benedetto una settimana dedicata allo sport senza barriere
“Il coraggio dei ciclisti paralimpici non ha eguali perché debbono affrontare anche i pericoli delle strade”, così il presidente uscente del Cip Luca Pancalli ha salutato gli ospiti dell’incontro sullo sport senza barriere organizzato a San Benedetto del Tronto dall’Asd Bicigustando, associazione che opera nel mondo delle due ruote e del sociale in particolare.
Il convegno ha fatto da preludio agli appuntamenti dedicati all’alimentazione per gli sportivi e alle sue conseguenze generate dal cambiamento climatico. Presente il nutrizionista Carmine Orlandi, che sta seguendo i giocatori della Lazio insieme agli ori mondiali nell’atletica indoor Andy Diaz e Mattia Furlani.
Alle dimostrazione nel salotto principale della città delle biciclette speciali per le persone con disabilità e infine alla Gran Fondo gara alla quale ha partecipato come testimonial il dottore pesarese settantenne Filiberto Martinelli affetto dal morbo di Parkinson.
Una settimana coinvolgente che ha reso la città adriatica regina dello sport inclusivo, strumento di pace in grado di mettere insieme atleti di ogni ordine e grado. Lo stesso Ct della Nazionale ciclistica paralimpica Pierpaolo Addesi ha sottolineato come l’Italia rispetto agli altri Paesi europei sia ancora indietro quando parla – con fatica – dell’inclusione: “Sento i miei colleghi del nord Europa e da loro è tutto uguale sia per le persone con disabilità che per le normodotate, quando riusciremo a capire che tutti debbono comunque compiere una performance speciale, avremo fatto un grosso passo in avanti”.
Davanti ai ragazzi delle scuole Assunta Legnante, campionessa paralimpica di Parigi, ha messo a nudo la sua vita privata, di donna attenta alla casa, delle sue difficoltà visive che vengono superate quotidianamente dall’aiuto della tecnologia e di amici. Ha parlato dei suoi infortuni, ha scherzato quando l’hanno paragonata ad una “macchina senza ammortizzatori”
“Ma come fa a fare quello che fa”, la domanda dei dottori che fa il palio con quell’interrogativo rimasto senza risposta apparente di sua madre che le chiedeva: “Assunta ma come fai a fare sport che sei così pigra?”. E la sua forza di volontà è stata quella che ha fatto la differenza: “Io prima delle prestazioni mi dissocio”, ha detto per non essere travolta dalle emozioni e dal dolore di certi infortuni. Che non bisogna mollare mai e che il futuro può riservare spazi di speranza e di vita vera è stato dimostrato da Luca Panichi il ciclista in carrozzina che percorre prodigiosamente salite impossibili. Da quelle dolomitiche alle appenniniche con una tenacia e forza che testimonia la sua voglia di vivere dopo che una macchina in una corsa ciclistica di diverso tempo fa l’ha travolto. Il suo prossimo obiettivo sarà l’Alpe d’Huez, tanto agognato quanto difficilissimo con la sua carrozzina speciale.
Sonia Roscioli, organizzatrice dell’evento sportivo ha voluto ringraziare tutti i partecipanti alla sedicesima edizione della Gran Fondo e degli eventi collaterali che da qui in avanti verranno dedicati allo sport di persone con disabilità.
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