Buonfiglio: “Io al Coni? Non sono piovuto dal cielo”
“Non sono piovuto dal cielo. Ho fatto un percorso nel mondo dello sport da una vita. Sono stato vicepresidente del Coni, ho avuto il piacere di avere come presidente Giovanni Malagò. Sono arrivato in un momento importante, alla vigilia delle Olimpiadi invernali e nel primo anno della preparazione olimpica per Los Angeles. Al tempo stesso abbiamo tantissimi eventi e per fortuna o per professionalità stiamo vincendo dappertutto anche in sport non attenzionati dai media, come nelle bocce o nel softball. La sintesi è: siamo condannati a vincere. Per far parlare di noi bisogna vincere”: parole di Luciano Buonfiglio, 20 anni alla Federcanoa, dal 26 giugno alla guida del Coni, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, a quattro mesi dall’inizio delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Il Comitato paralimpico internazionale (Ipc) ha revocato in maniera parziale la sospensione di Russia e Bielorussia: questa decisione l’ha stupita? “Sì mi ha stupito. Perché una decisione avrebbe dovuto essere condivisa con il Cio. Olimpiadi e Paralimpiadi viaggiano nello stesso senso. Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, sto dicendo che le modalità di comportamento meriterebbero più rispetto di condivisione. Siamo tutti per far sì che lo sport resti fuori dalla politica, però stiamo vedendo ad esempio quello che avviene a Gaza, non siamo di ferro. Però rispettiamo le regole, il Coni fa parte del Cio e degli organismi internazionali e spetta a loro decidere. A me farebbe piacere che lo sport rimanesse sempre fuori dalle decisioni della politica”.
La questione stadi e il tema San Siro: l’Italia rischia di perdere gli Europei 2032: “È un momento di fermento. Nei prossimi giorni invierò una lettera a tutte le Federazioni, discipline associate ed enti di promozione perché il Coni diventi coordinatore di queste candidature insieme al governo. Bisogna essere professionali e rispettare i budget e le coperture finanziarie e far sì che non ci si accavalli tra diverse discipline. In questo modo si fa sintesi e ci si preoccupa per tempo di organizzare bene tutto”.
Ci sono i presupposti per un’Olimpiade da record? “Saremo perfettamente pronti per le Olimpiadi invernali. Il presidente della fondazione Milano-Cortina Malagò ha svolto un ruolo eccezionale, il governo ha investito qualche miliardo per realizzare tutte le opere. Saremo pronti e sarà un successo per l’Italia. Arriveremo davvero molto competitivi. Non è semplice individuare i portabandiera. Vi confermo che ho convenuto con la presidente del Cio Kirsty Coventry che saranno due i portabandiera a Milano e due a Cortina, sempre una donna e un uomo. Quando sapremo i nomi? Manca ancora tanto tempo, desidero prima condividerlo con i presidenti federali, con la giunta e dopo lo comunicheremo alla stampa”.
Campionato di surf in Sardegna, vincono Giorgi e Barzan
Onde potenti, aggressive, e che hanno sfiorato anche i tre metri di altezza. La spiaggia della Marinedda ha ospitato il Marinedda Surf Open – Campionato Assoluto Shortboard 2025, organizzato dalla FISSW, la Federazione italiana surfing, sci nautico e wakeboard, tappa unica per l’assegnazione dei titoli tricolore, gara che si è svolta nella spiaggia di Isola Rossa, in Sardegna. La famosa onda gallurese ha dato il meglio di sé con condizioni eccezionali e atleti di alto livello: a conquistare le nuove corone due giovani promesse del panorama italiano, Diana Giorgi e Alberto Barzan. Sono loro i volti nuovi e i nuovi campioni azzurri.
Diciassette anni a testa, entrambi una vita tra le onde: Giorgi nata e cresciuta a Ostia, Barzan nato a New York da genitori romani e con infanzia e adolescenza trascorsi a Malibu in California. “La Sardegna è sempre una garanzia – ha commentato Luciano Serafica, direttore sportivo della Fissw, presente anche con il direttore tecnico Marco Gregori e il consigliere Omar Micheli – la Marinedda è uno spot fantastico e allo stesso tempo ci ha mostrato condizioni eccellenti e a tratti estreme”.
Arriva il ghiaccio olimpico alla pista di Cortina
Da domani sarà prodotto il ghiaccio olimpico allo Sliding Centre di Cortina d’Ampezzo. La centrale di refrigerazione inizierà a raffreddare le pareti della pista di bob, skeleton e slittino grazie al fluido vettore a glicole che la posiziona tra gli impianti sportivi più sostenibili al mondo. Messa in funzione in tempi record lo scorso 27 febbraio dalla ditta Pizzarotti di Parma che ha vinto l’appalto, prima delle pre-omologazione di marzo, la centrale vanta una potenza di 4.4 megawatt, 33 stazioni di pompaggio e 77 zone dove la temperatura può essere regolata raggiungendo la massima precisione. Già all’opera la squadra dei ghiacciatoriche con artigianale manualità modellerà il ghiaccio dove scivoleranno gli atleti durante i prossimi llenamenti di ottobre e le competizioni internazionali di novembre in vista dell’appuntamento iridato dei Giochi Milano Cortina 2026
Procedono i previsti lavori per il restyling del Bob Bar e della storica Cabina S, che diventeranno spazi pubblici simbolici, alimentati dall’impianto stesso tramite il teleriscaldamento prodotto dalla stessa centrale. Completata l’illuminazione che permetterà le gare in notturna, a Cortina la pista si integra sempre di più nel suo territorio in una riqualificazione che non è solo architettonica, ma culturale visto il legame di questi sport alla Perla delle Dolomiti. “Siamo a un passaggio importante: la prima consegna parziale è ormai vicina. Abbiamo rispettato i tempi, mantenendo alta la qualità e lavorando sempre nel rispetto del territorio -ha spiegato il commissario, architetto Fabio Saldini – Di giorno colpisce per il suo design, linee pulite e armoniose che si fondono con il paesaggio alpino. Di notte, invece, la sua illuminazione lo rende ancora più suggestivo: le luci accompagnano le curve del tracciato e trasformano l’impianto in un’opera capace di dialogare con il cielo e con le montagne che lo circondano. È il segno del design italiano, fatto di passione, competenza e visione. Il lavoro di artigiani e industrie italiane che, insieme, stanno costruendo non solo un impianto olimpico, ma un’eredità che resterà nel tempo”.
Condividi questo contenuto: