Caso Sinner, l’Itia si difende: “Nessun trattamento di favore per l’azzurro e per Swiatek”

Intervistata dal portale Tennis 365, la ceo di Itia (l’agenzia che si occupa di doping e corruzione nel tennis) Karen Moorhouse ha voluto sgombrare il campo da equivoci e sospetti sull’operato della propria organizzazione, da più parti ritenuta troppo morbida e garantista nel trattamento dei casi, pur diversissimi, di Jannik Sinner e Iga Swiatek: “Ogni caso di doping va analizzato in maniera separata, ogni caso è diverso. Jannik Sinner e Iga Swiatek non hanno ricevuto un trattamento speciale rispetto a giocatori come Simona Halep dopo i loro test antidoping falliti”.

Sinner e il processo doping: ecco chi sono i primi due giudici chiamati a decidere sulla squalifica

“Casi piuttosto complessi”

Moorhouse ha poi analizzato le vicende doping di Swiatek e Halep: “Qualcuno dice che i giocatori con uno status più elevato avrebbero avuto trattamenti più morbidi? Tutti i casi sono diversi e ognuno si basa su fatti individuali. Possono anche essere piuttosto complessi, quindi non è giusto guardare due situazioni e fare confronti tra due casi poiché il dettaglio è sempre la parte fondamentale. Prendiamo Swiatek e Halep: il tribunale del TAS ha scoperto che l’integratore della romena era contaminato. Per quanto riguarda Swiatek, il prodotto contaminato era un farmaco. Quindi non era irragionevole per un giocatore presumere che un farmaco regolamentato contenesse ciò che è scritto sugli ingredienti. Pertanto, il livello di colpa era più basso basso poiché c’era ben poco che avrebbe potuto fare ragionevolmente per mitigare il rischio di contaminazione del prodotto. La contaminazione di Halep non era un farmaco. Era un integratore e il suo livello di colpa è più alto. Il punto chiave qui è che è raro trovare due casi uguali”.

Kyrgios attacca ancora Sinner, poi gioca in doppio con Paolini prima di essere battuto da Rublev

Le tempistiche

“Dicono che le notizie sono uscite solamente a cose fatte?” si chiede Moorhouse. “Nell’atletica praticamente annunciano la sospensione provvisoria il primo giorno. Molti sport di squadra non la annunciano affatto. Il tennis ha deciso di non annunciarla per almeno 10 giorni. Ciò concede il tempo per testare il campione B e dà al giocatore il tempo di fare appello contro la sospensione provvisoria. Se il ricorso viene accolto e viene presentato entro 10 giorni, non viene annunciata. Swiatek e Sinner hanno fatto ricorso entro 10 giorni, hanno avuto successo e secondo le nostre regole a quel punto non annunciamo nulla”.

Condividi questo contenuto: