Ceccon, le accuse ai Giochi di Parigi: “Niente aria condizionata, si mangia male e non si dorme bene”

“Nel Villaggio non c’è aria condizionata, fa caldo, si mangia male. Molti atleti si spostano per questo. Qui si mangia male, c’è pioggia, poi caldo, poi aria condizionata, il freddo, non si dorme bene e si mangia male. E la piscina è lenta. Un po’ di stanchezza tutto questo la procura e può influire. Non è un alibi, è la pura cronaca di ciò che forse non tutti sanno”. Thomas Ceccon non cerca scuse, perché dovrebbe. Il campione olimpico a Parigi nei 100 dorso, uscito per 7 centesimi nella semifinale dei 200 dorso che mai aveva nuotato al livello internazionale, parla però delle difficoltà di queste Olimpiadi. Molto scenografiche, ma tutt’altro che perfette per organizzazione.

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Trasporti da incubo

Già alla vigilia delle gare sono state molte le lamentele degli atleti per il cibo scarso, specie di proteine, nella mensa del Villaggio dove si fanno code lunghe per uno spiedino di carne. Molte delegazioni, per esempio gli inglesi, hanno deciso di ordinare i pasti da fuori. Alcuni hanno scelto di andare in albergo. Anche i trasporti sono un incubo: gli atleti viaggiano su autobus di linea, spesso in piedi, molti nuotatori per raggiungere la piscina, 16 km di distanza, hanno impiegato anche un’ora e mezza nel traffico parigino, senza aria condizionata. Poi, dentro gli impianti, in alcune zone, un gelo polare.

Niente aria condizionata nel Villaggio

Parigi 2024 ha deciso di non mettere l’aria condizionata nel Villaggio per l’ecosostenibilità, limitando l’impronta di carbonio. Gli australiani se li sono portati, spendendo 100mila dollari. I materassi in cartone riciclato sarebbero indormibili così come i cuscini, troppo duri, c’è chi si è portato i propri, chi li ha chiesti ad amici o se li è comprati online. “Sottolineo che non vuole essere una giustificazione o un alibi, queste condizioni sono uguali per tutti. Ma volevo dirlo perché forse non tutti lo sanno”, ha continuato Ceccon. “C’è pioggia, caldo, non c’è aria condizionata, poi sì e fa freddo. Non si dorme bene, tra rumore e caldo. E appunto si mangia male. E la piscina è lenta. Un po’ di stanchezza tutto questo la procura e può influire. Tokyo era organizzata meglio ma i giapponesi è difficile batterli in questo. Anche mensa e cibo erano migliori e meglio organizzati”. Sayonara.

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