Cio, è slalom fra Russia e Israele
Israele e Russia, non sempre il Cio tiene un atteggiamento chiaro, netto. A volte è contraddittorio. Esempio: Giochi di Parigi 2024, il Comitato Olimpico Internazionale (a quei tempi c’era Thomas Bach presidente) aveva demandato tutto alle Federazioni internazionali estive, toccava a loro decidere se russi e bielorussi potevano partecipare ai Giochi, come neutrali ovviamente e niente squadre e atleti legati ai gruppi sportivi militari (Cska e Dinamo Mosca in Russia). Risultato: partecipazione scarsa e di poco conto, con la World Athletics (ex Iaaf) di Sir Seb Coe che non aveva nemmeno permesso ai russi di partecipazione alle qualificazioni olimpiche. Stessa linea adesso di Kirtsy Coventry che ha preso il posto di Bach: via libera per Milano-Cortina 2026, ma a decidere anche stavolta tocca alle Federazioni internazionali (invernali). Non ci saranno russi nell’hockey ghiaccio, essendo sport di squadra e sport nazionale in Russia.
E non si sa se ci saranno, come neutrali nello sci, dove hanno un certo peso soprattutto nelle discipline nordiche, perché la potente Fis, Federazione internazionale sci, non ha ancora deciso quale linea tenere. La Russia intanto fa pressioni. Il Cio prende tempo. Per quanto riguarda Israele invece, la Coventry ha spiegato che si tratta di un caso ben diverso da quello della Russia e quindi gli atleti di Israele, tre per ora quelli iscritti, possono partecipare a pieno titolo alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, sfilando anche nelle cerimonia inaugurale del 6 febbraio a San Siro.
Nel calcio si era parlato di una ipotetica esclusione da parte della Uefa, ma non è avvenuta. I club israeliani, così come la Nazionale, possono quindi partecipare a tutte le competizioni calcistiche, europee e mondiali. Ogni organismo sportivo si regola a modo suo. Niente da fare ad esempio nella ginnastica: la delegazione di Tel Aviv è stata esclusa dai Mondiali di ginnastica che si tengono in Indonesia, una delle nazioni a larga maggioranza musulmana e che non ha rapporti diplomatici con Israele.
La stessa cosa successe due anni fa, nel 2023: erano previsti in agosto a Bali, sempre Indonesia, i Beach Games. Il governo di Giakarta escluse la delegazione israeliana e il Cio prese una decisione drastica, annullò addirittura i Giochi (nel frattempo il Coni aveva fatto già un sopralluogo a Bali). Stavolta il Cio non ha preso alcuna decisione: forse perché i Mondiali di ginnastica valgono di più dei giochi sulla spiaggia? Due pesi, due misure. Il Comitato Olimpico Internazionale ha espresso soltanto la sua preoccupazione per la decisione del governo indonesiano di vietare i visti ai sei atleti di Israele che avrebbero dovuto gareggiare ai Campionati mondiali di ginnastica artistica a Giacarta, da oggi (19 ottobre) sino al 25 ottobre, rammaricandosi del fallimento dei tentativi di invertire la rotta. La Fig, Federazione internazionale ginnastica (presidente Watanabe che si era candidato anche per il Cio) non ha voluto sbilanciarsi troppo sulla vicenda.
Nella sua dichiarazione, il Cio ha affermato di aver accolto con “grande preoccupazione” la decisione di Giakarta. Per il principale organismo sportivo mondiale, il principio di non discriminazione è al centro del Movimento Olimpico: “In un mondo scosso da conflitti e divisioni, il Cio resta fermo nella convinzione che lo sport debba rimanere un faro di speranza, una forza che unisce il mondo intero in una competizione pacifica”, ha sottolineato l’organizzazione mondiale. Solo parole di circostanza. Solo un generico rammarico. Nessun provvedimento. Israele ha protestato (“una decisione scioccante straziante”), si è rivolta inutilmente al Tas (corte arbitrale dello sport) di Losanna chiedendo anche di annullare o spostare l’evento.
Kirtsy Coventry, in carica da giugno, deve ancora incontrarsi con Donald Trump: il prossimo anno ci saranno i Mondiali di calcio in Usa (Canada e Messico) e nel 2028 le Olimpiadi a Los Angeles. Qualche problema ci potrebbe essere soprattutto per alcune Nazioni poco “gradite” agli Usa, tipo l’Iran, e i cui tifosi (non gli atleti) avrebbero seri problemi ad ottenere i visti per assistere alle gare.
Sky, oltre un milione di spettatori per Roma-Inter
Ascolti da record per il big match Roma-Inter nella Casa dello Sport di Sky: la sfida all’Olimpico – in onda ieri sera dalle 20,45 su Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 251 e Sky Sport 4K – è stata seguita da 1,1 milioni di spettatori medi complessivi in Total Audience. È il miglior anticipo per una sfida di Serie A dalla stagione 2021/2022. Ascolti al top anche per gli studi, con Saturday Night – condotto da Giorgia Cenni, con Alessandro Florenzi, Walter Zenga e Paolo Condò – che raccoglie nel complesso 300 mila spettatori medi nel post partita, in concomitanza con le qualifiche della Formula 1 negli Stati Uniti.
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