Cocciaretto, la normalità della ragazza che non ama la bolla

La Coccia, cresciuta a Porto San Giorgio, prima di tutto sa giocare a tennis, e poi sa far sorridere, proprio come — seppur nell’ordine inverso — il conterraneo Neri Marcorè, originario di Porto Sant’Elpidio, nove chilometri più a nord. In un’intervista a Tennis Italiano, il conduttore di Per un pugno di libri e protagonista di Smetto quando voglio ha rivelato di voler prendersi un anno sabbatico dai set e dai palcoscenici per dedicarsi esclusivamente al tennis.

Elisabetta Cocciaretto (è lei “la Coccia”) si è già concessa qualche breve pausa dal tennis per studiare e trascorrere del tempo con gli amici. Solare e con le idee chiare, fa parte di un gruppo di tennisti con radici nelle terre affacciate sul medio Adriatico: da Stefano Travaglia a Camila Giorgi, da Simone Vagnozzi a Luca Nardi. A 24 anni, mostra la saggezza di chi, pur adattandosi per ora alla “bolla artificiale del circuito” — sono parole sue — è consapevole che “tutto questo prima o poi finirà, e comincerà la vita vera, quella dei miei genitori, dei miei nonni, della gente che frequento quando non sono in giro per tornei”.

Nel frattempo, scherza sul padre che la vorrebbe vedere presto laureata in giurisprudenza (“…è uno che fa festa quando passo un esame e mi manda un WhatsApp con il pollice alzato se batto la numero 3 del mondo”), sugli amici (“…ho un feeling particolare con Mattia Bellucci, ci conosciamo da molti anni e abbiamo scoperto di essere davvero molto simili”) e sui colleghi che prendono tutto troppo sul serio (“…capita di perdere tre partite di fila, ma i drammi della vita sono altri”).

Eppure, anche per Elisabetta non sono mancati momenti difficili. Negli ultimi dodici mesi ha dovuto fare i conti con un rendimento altalenante, condizionato da problemi fisici, ricadute, timidi segnali di ripresa e nuove battute d’arresto. Dopo aver raggiunto il best ranking nell’estate 2023 — numero 29 del mondo — un virus intestinale l’ha costretta a fermarsi per settimane, impedendole di scendere in campo sull’erba di Wimbledon, a lei tanto cara. “Sono stata in ospedale e ho avuto problemi per due mesi”, ha raccontato in seguito. Il rientro è stato complicato, e l’assenza di continuità nei risultati ha pesato sul ranking, che è scivolato oltre la posizione 110.

Il primo vero segnale positivo è arrivato a Parigi, durante l’ultimo Roland Garros. Cocciaretto ha superato il primo turno contro Taylor Townsend con un solido 6-3 6-2, mostrando una discreta tenuta fisica e una certa brillantezza tattica. Al secondo turno ha affrontato la russa Ekaterina Alexandrova, testa di serie numero 20, che l’ha eliminata con un netto 6-1 6-3.

La vera svolta, a sorpresa, è arrivata sull’erba, superficie che l’anno scorso non aveva potuto calpestare da giocatrice. Martedì, al primo turno dei Championships, ha sconfitto la statunitense Jessica Pegula, numero 3 WTA (snobbata da papà Piero), con un perentorio 6-2 6-3 in appena 58 minuti. Un successo frutto di un tennis propositivo, lucido, sempre sotto controllo. Oggi, nel secondo turno sul campo 18, ha confermato il buon momento battendo un’altra americana, Katie Volynets, con un secco 6-0 6-4 in 71 minuti intensi, nei quali si è distinta per efficacia nella risposta e al servizio. La vittoria le vale l’accesso per la prima volta in carriera al terzo turno dello Slam londinese e il ritorno tra le Top 100. Un progresso tangibile, legato anche a un approccio mentale più maturo: “Non penso alla classifica quando gioco. Il viaggio del tennis è lungo. Bisogna adattarsi, goderselo, ma anche accettarne gli imprevisti”.

Il bilancio stagionale resta, per ora, modesto. Ma le due vittorie conquistate a Wimbledon e la possibilità concreta di giocarsela sabato contro la svizzera Belinda Bencic permettono a Elisabetta di riabituarsi a una dimensione competitiva in linea con le aspettative. Dopo un anno difficile, sembra finalmente in grado di esprimere un tennis continuo e di buon livello. E senza fare proclami.

Il successo della marchigiana è uno dei cinque ottenuti dagli italiani nella seconda giornata del secondo turno dei singolari. Passano, in ordine di classifica, anche Jannik Sinner, Flavio Cobolli, Luciano Darderi (che ha completato il match sospeso per oscurità) e Lorenzo Sonego. Si era qualificato già lunedì Mattia Bellucci, vincitore in tre set su Jiri Lehecka. L’unica a non superare l’ostacolo è Lucia Bronzetti, che riesce a opporre un po’ di resistenza a Mirra Andreeva soltanto nel secondo set (6-1 7-6).

Per descrivere l’esibizione del numero 1 del mondo sul Centre Court basta un aggettivo: incontenibile. L’australiano Aleksandar Vukic, 29 anni e numero 93 del ranking, riesce a racimolare solo cinque giochi: 6-1 6-1 6-3.

La novità più interessante arriva però dal box di Sinner, dove è stato avvistato Riccardo Ceccarelli, medico toscano con un lungo passato in Formula 1 e fondatore di Formula Medicine. Dopo la separazione dal preparatore Marco Panichi e dal fisioterapista Ulises Badio, Sinner ha scelto di affidarsi a un esperto di neuroscienze applicate allo sport, adottando un approccio diverso rispetto a quello del tradizionale mental coach. Il loro rapporto risale ai tempi dell’Accademia Piatti; oggi, Ceccarelli integra la preparazione mentale con sessioni a distanza e, nei momenti cruciali, anche con la sua presenza diretta. Il suo lavoro si basa su simulazioni computerizzate che riproducono le pressioni del match, con l’obiettivo di trasformare la componente psicologica in una risorsa concreta, misurabile e gestibile.

Cobolli conferma quanto di buono mostrato al debutto superando Jack Pinnington Jones con un punteggio netto: 6-1 7-6 6-2. Il tie-break del secondo set è lo snodo decisivo: il romano lo affronta con lucidità e freddezza. Poco dopo è di nuovo in campo per il doppio, in coppia con Alexander Bublik, ma i due si arrendono ai britannici Harris e Willis (7-6 7-6).

Darderi conclude senza difficoltà il match sospeso contro Arthur Fery. Dopo aver vinto i primi due set, l’italo-argentino completa l’opera con una prestazione solida e più pulita del solito: 6-4 6-3 6-3.

A chiudere in bellezza la giornata è Sonego, che supera Nikoloz Basilashvili — lo stesso che aveva travolto Musetti — con un punteggio che parla da sé: 6-1 6-3 6-7 7-6. Infine, buone notizie dal doppio femminile: Sara Errani e Jasmine Paolini mostrano la consueta intesa battendo Bucsa e Kato con un doppio 6-3.

Condividi questo contenuto: