Coni, si candida anche Aracu?
Per ora sono tre ma potrebbero aumentare sino a 5-6: il posto di Giovanni Malagò fa gola, anche se il Coni non è più quello di un tempo (ma vince medaglie come non ha mai vinto in passato…). I candidati sinora sono Luciano Buonfiglio, Ettore Thermes (ex velista) e Luca Pancalli. L’attuale n.1 del Cip, che il 26 giugno potrebbe essere sostituito da Giunio De Sanctis al Comitato Paralimpico, ha spiegato in una intervista: “Non sono il candidato di nessuno e la mia testa molto spesso non è coincisa con la politica. Va tenuta sempre aperta la porta del dialogo”. Poi ha promesso che, in caso di elezione, darebbe “più spazio alle Federazioni e alle Associazioni sportive. La mia è una candidatura di servizio, non cerco una poltrona e non ho paracadute”. L’obiettivo, anche del ministro Abodi, è di unificare in futuro il Coni con il Cip, un unico Ente pubblico che si occuperebbe di tutto lo sport. Sarebbe anche un risparmio.
Oltre ai tre attuali candidati, che dovranno formalizzare la loro scelta entro il 5 giugno, sta riflettendo cosa fare anche Diana Bianchedi (vedi Spy Calcio del 29 marzo): una donna manager, ex olimpionica della scherma, legata Malagò che l’ha voluta a Milano-Cortina 2026. Inoltre molte pressioni da parte di alcuni presidenti federali le sta avendo in questo periodo anche Sabatino Aracu, leader da sempre dello skate che ha portato ai Giochi olimpici. Aracu è stimato da esponenti di spicco del centrodestra, a cominciare da Giorgia Meloni, ed è impegnato con grande passione nello sviluppo della World Skate (in questi giorni sta facendo un tour a Shangai e Hong Kong dopo essere appena stato in Paraguay). Aracu ci sta riflettendo: prima vuole vedere l’orientamento delle 50 Federazioni, al momento divise fra Pancalli e Buonfiglio e anche fra di loro. Inoltre mancano ancora i nomi di molti votanti (ad esempio 15 fra atleti e tecnici). Aracu deciderà più avanti che fare, forse dopo il 14 aprile quando Malagò, fra Giunta e Consiglio Nazionale del Coni, parlerà del suo futuro. Ma non è escluso che ad aprile possa esserci un altro candidato : un manager che abbia ottimi rapporti con il governo e con Sport e Salute, e che abbia la stima di Malagò che in quanto membro Cio resterà sempre in Giunta Coni.
Abodi: “Euro 2032, è il momento di decidere sugli stadi”

“Gli Europei del 2032 sono una competizione che sta bruciando i tempi, è arrivato il momento di prendere una strada e percorrerla tutti insieme”: così il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, in merito al tema dell’individuazione degli stadi italiani che ospiteranno le partite della competizione europea. La Turchia è pronta, l’Italia no. “È un traguardo apparentemente lontano – ha aggiunto Abodi- ma ci sono tappe intermedie: nel 2026 la decisione dei cinque stadi italiani e al massimo tra aprile e maggio 2027 l’apertura dei cantieri. Tutto questo calendario inizia a essere incalzante e dunque è il momento delle decisioni”. Rispetto al tema dello stadio Maradona, il ministro ha evidenziato che “la decisione la prenderà il sindaco insieme con il presidente del club e noi faremo la nostra parte accompagnando le loro decisioni per rendere il Maradona moderno e futuribile”. Se non sarà possibile giocare a Napoli, e il rischio c’è, verrà scelto un altro stadio del Sud, Bari o Palermo.
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