Controlli antidoping potenziati durante il Tour de France: “Effettueremo 1000 test in tre settimane”

L’Unione Ciclistica Internazionale ha annunciato battaglia totale a doping e frodi tecnologiche durante il Tour de France. I programmi dell’Uci prevedono quasi mille test antidoping e protocolli di ispezione delle biciclette contro la possibile presenza di motori elettrici e sistemi di propulsione nascosti potenziati durante le tre settimane di gara.

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Le frodi tecnologiche

L’approccio annunciato dall’Uci prevede ispezioni pre-tappa sui mezzi delle squadre mediante scansioni magnetometriche, un monitoraggio approfondito durante le tappe tramite il Commissario Video Uci e controlli radiografici post-tappa sulle biciclette del vincitore di tappa, dei corridori che indossano la maglia di leader, dei corridori selezionati a caso e di chiunque le cui prestazioni desti sospetti rilevati proprio dal commissario video. Nel 2024, l’UCI ha effettuato 192 controlli radiografici durante il Tour de France, con un aumento del 17% rispetto al 2023. Ora l’asticella si alza: secondo il comunicato, in tutto il 2025 sono stati effettuati finora più di 600 controlli radiografici, con un aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

La strategia antidoping

Sarà l’Ita, l’agenzia internazionale indipendente, a effettuare i controlli antidoping. Oltre 40 membri dello staff ITA, incluso il personale addetto alla raccolta dei campioni, saranno presenti a Lille e tutti i corridori partecipanti saranno sottoposti a test pre-gara nell’ambito del monitoraggio medico. Il laboratorio Wada accreditato con sede a Parigi analizzerà tutti i campioni raccolti durante la gara. Il personale ITA include 13 addetti al controllo antidoping e ai prelievi di sangue. Alcuni campioni selezionati saranno inoltre conservati fino a 10 anni per eventuali rianalisi man mano che i metodi di rilevamento si evolveranno. Dopo il Tour de France del 2024, l’ITA ha conservato 76 campioni per analisi future nell’ambito di un programma più ampio che ha previsto la conservazione a lungo termine di 1.690 campioni provenienti da diverse competizioni, dopo “un’attenta valutazione di diversi fattori di rischio”. 490 campioni raccolti nel 2015 sono stati rianalizzati e tutti sono risultati negativi.

“Un nuovo strumento”

Nel comunicato stampa si spiega poi che l’ITA starebbe sviluppando un nuovo “strumento di monitoraggio delle prestazioni longitudinale basato sui dati di potenza”, che servirà per guidare test e analisi, dare priorità alle indagini e perfezionare la conservazione dei campioni a lungo termine.

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