Da Rune a Zverev, da Musetti a Medvedev: a Wimbledon l’ecatombe dei Top Ten
Uno statistico ci direbbe che le percentuali hanno senso soltanto quando i numeri analizzati sono sufficientemente grandi, smontando in partenza il ragionamento che avevo in mente di sviluppare qui. Era questo: considerando che, dei dieci italiani in tabellone all’inizio del torneo di Wimbledon, solo cinque sono approdati al secondo turno, è legittimo parlare di “una strage”. Di converso, non è sbagliato definire “un successo” il fatto che nessuna delle tre azzurre in gara sui campi di Church Road sia uscita di scena.
Anzitutto, una precisazione: sotto la soglia magica dei 30 soggetti considerati, ogni statistica è priva di reale valore. Nel nostro caso, siamo addirittura al livello di un terzo e di un decimo del numero “sufficientemente grande”, quindi nel buio statistico assoluto. E poi ci sono molte variabili da considerare. La più semplice da spiegare è che Jannik Sinner ha eliminato il connazionale Luca Nardi, con effetti statistici rilevanti. Altre variabili sono personali o legate al contesto. Per esempio, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti sono scesi in campo — rispettivamente ieri e oggi — solo per onor di firma, dopo gli infortuni subiti a Roma (in maggio) e a Parigi (in giugno). Gli incidenti hanno richiesto terapie e programmi di allenamento specifici, senza alcun passaggio attraverso i tornei pre-Wimbledon. Entrambi avrebbero avuto bisogno di più tempo per ritrovare ritmo e intensità agonistica, come hanno spiegato nelle loro conferenze stampa segnate dalla delusione e, in parte, dallo sconforto.
Un’altra variabile è il meteo. Il mese appena concluso è stato ufficialmente dichiarato il giugno più caldo mai registrato nel Regno Unito dal 1884. Negli ultimi giorni le temperature massime a Londra hanno toccato più volte i 34 gradi, con tassi di umidità tali da far pensare a Piacenza o Rovigo. Ieri, nella Centra Court i termometri segnavano 32–33 gradi: un record assoluto per i primi giorni dei Championships. Luisanna Fodde era una ragazzina quando lavorò per la prima volta al torneo negli anni Ottanta. Cagliaritana, da molti anni è un punto di riferimento per la piccola comunità dei giornalisti italiani accreditati. Ebbene, afferma sicura: “Un caldo così non l’abbiamo mai patito”. Le temperature altissime sono state determinanti per un giocatore come Musetti, reduce sia dai guai muscolari alla gamba sinistra, sia da un problema gastrointestinale. Poco dopo aver ceduto il passo sul campo 2 all’esperto georgiano Nikoloz Basilashvili (6-2 4-6 7-6 6-1 in 2 ore e 27 minuti), il carrarino — qui semifinalista lo scorso anno, sconfitto da Novak Djokovic — ha raccontato le proprie disavventure: concluso il Roland Garros il 6 giugno con il ritiro nel quarto set della semifinale contro Carlos Alcaraz, è rimasto fermo su consiglio dei medici, che avevano rilevato un danno muscolare con edema all’adduttore sinistro. Poi, una volta arrivato a Londra, altro stop forzato. “Senza togliere alcun merito a Nikoloz, ero stanco e spossato. Quando ho visto sfuggirmi il terzo set, mi è crollato il mondo addosso”. C’è poco da aggiungere.
Gli altri italiani fuori dal tabellone già da oggi sono Matteo Arnaldi, al quale manca il killer instinct nei due set di ieri e in quello odierno (7-6 7-6 6-4) contro l’olandese Botic van de Zandschulp, e Giulio Zeppieri, che cede di misura al giapponese Shintaro Mochizuki dopo aver dominato, ieri, i primi due set (2-6 3-6 6-3 7-6 7-5). Implacabili invece Lorenzo Sonego e Flavio Cobolli, che lasciano le briciole al portoghese Jaime Faria (6-3 6-4 6-3 per il torinese) e al kazako Beibit Zhukayev (6-3 7-6 6-1).
Altrettanto implacabili Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti, con la differenza non marginale che la prima elimina sul campo 2 l’americana Jessica Pegula con un punteggio inequivocabile: 6-2 6-3. La marchigiana — è una sua confessione — ha preso ispirazione da una lunga chiacchierata con un’atleta che ammira molto, Sofia Goggia, forse nel tentativo di assorbirne le qualità “montanare” che hanno fatto del sudtirolese Sinner il capofila della classifica mondiale. La campionessa olimpica di Pyeongchang 2018 le avrebbe consigliato: “…pensa solo a te stessa”. Detto fatto, l’allieva di Fausto Scolari non si lascia distrarre e mette alle corde la finalista degli ultimi US Open, numero 3 WTA, senza concederle il tempo di trovare una strategia efficace.
Anche Bronzetti non aveva un’avversaria facile: la svizzera Jil Teichmann, classe 1997, che a Palermo ricordano come vincitrice degli Internazionali 2019. La romagnola prevale di forza e concentrazione: 6-4 7-5 in un’ora e mezza.
Non serve spendere molte parole per Jannik, che sul campo 1 tarda qualche minuto di troppo a prendere confidenza con il tennis potente di Nardi. Una volta trovato il ritmo, ne deriva un buon allenamento in vista dei prossimi impegni, probabilmente senza particolari insidie per l’allievo di Simone Vagnozzi e Darren Cahill.
Riprendo in chiusura il tema statistico. Dei maschi Top Ten all’avvio del torneo sull’erba, quattro non superano il primo turno: Alexander Zverev (numero 3 ATP), eliminato dal francese Arthur Rinderknech (7-6 6-7 6-3 6-7 6-4), Musetti (7), Holger Rune (8) e Daniil Medvedev (9). Nei loro casi non si segnalano infortuni recenti, ma piuttosto condivise difficoltà di tenuta caratteriale o mentale. Il tedesco appare ancora incapace di superare lo shock della sconfitta netta subita a Melbourne per mano di Sinner nella finale degli Aus Open. Il danese è ormai una scheggia impazzita. Il russo, affondato in una crisi tecnica e personale, boccheggia da mesi. È come se lo strapotere di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner abbia creato un divario incolmabile per chiunque, esclusi forse il vecchio Nole Djokovic e il giovane Jack Draper. Un dato complessivo che illustra la situazione: delle 32 teste di serie, 13 non superano il primo giro di confronti.
Peraltro, forse per equilibrio di genere, le Top Ten donne non si sottraggono al confronto: quattro di loro tornano a casa al primo turno. Oltre a Pegula, la numero 2 WTA Coco Gauff, trionfatrice a Parigi, si arrende in serata ai colpi della sorprendente ucraina Dayana Yastremska. Sconfitta rilevante anche per modalità e punteggio: 7-6 6-1. Le altre che lasciano l’erba curata dal capogiardiniere Marty Falconer sono la cinese Qinwen Zheng, WTA 5, e la spagnola Paula Badosa, 9.
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